La Duchessa e il Boss: All’ombra del Vesuvio di Marianna Vidal

La Duchessa e il Boss: All’ombra del Vesuvio di Marianna Vidal

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La Duchessa e il Boss di Marianna Vidal inizia presentandoci subito la protagonista che si trova in convento ad Acerra nell’anno 1958.

Dalla morte del padre la duchessa Lucrezia D’Acquaviva D’Albino si trova in convento per volontà del defunto genitore.

E’ una bellissima ragazza di 19 anni con capelli rossi, occhi azzurri ed è da sempre innamorata di Edoardo, figlio del suo padrino.

La Duchessa e il Boss: la mia Lucrezia D’Acquaviva D’Albino

Quando erano ragazzi si sono promessi amore e Lucrezia aspetta il momento di poterlo rivedere dato che dovrà passare i prossimi 2 anni, fino alla maggiore età, fuori dal convento.

Quando torna a casa però si rende conto che Edoardo, pur provando per lei affetto, si è innamorato della lontana cugina americana Ginevra.

La Duchessa e il Boss: il mio Francesco Fonseca

Lucrezia cerca allora di stare in disparte ma Francesco Fonseca, un 27enne biondo e con occhi azzurri, personaggio discusso e chiamato il Boss , inizia a guardarla in un modo che le fa palpitare il cuore e Lucrezia si sente confusa.

La Duchessa e il Boss è un romanzo pieno di avvenimenti e se raccontassi la trama spoilerei un po’ troppo. Francesco Fonseca detto il Boss all’apparenza dimostra essere un personaggio che si muove nell’illegalità, cinico e sprezzante ma i fatti ridimensioneranno le voci che circolano su di lui.

E’ un ragazzo vissuto nei quartieri degradati di Napoli e per sopravvivere ha dovuto arrangiarsi ed imparare ad interagire tra i malavitosi. Il padrino di Lucrezia, pur essendo un noto avvocato di Napoli e stimato marito e padre, ha i suoi scheletri nell’armadio.

La madrina con i suoi modi signorili ha un segreto che le conviene tenere tale. C’è naturalmente il personaggio che ci si aspetta di trovare in questo tipo di romanzi: la cattiva di turno. La troviamo in Ginevra che riesce con l’inganno a farsi sposare dall’ingenuo Edoardo rendendo il loro matrimonio infelice. Non dico altro.

Recensione

La Duchessa e il Boss è un romanzo lungo ma non mi sono accorta del tempo passato a leggerlo. In ogni capitolo succede qualcosa di interessante o di tragico. E’ proprio come ha raccontato l’autrice Marianna Vidal: per il personaggio principale si è ispirata alla telenovela messicana Cuore Selvaggio e Juan l’ ha stimolata nel creare il suo Francesco. Chi ha visto la famosa telenovela potrà accostare senza difficoltà i vari personaggi e per Ginevra sarà un gioco da ragazzi riconoscerla nella perfida Anna.

Siamo nell’anno 1958 e la prostituzione si svolgeva nelle case chiuse fino a quando La legge Merlin del 20 febbraio 1958 ne decretò la chiusura. Francesco , alla chiusura cerca in tutti i modi di salvare le ragazze introducendole in un lavoro di sartoria creando dei posti dignitosi per le ragazze di Annette.

Mi è piaciuto molto il personaggio di Francesco. Non conosce l’amore e non si accorge che Lucrezia sta entrando in punta di piedi nel suo cuore mettendo delle radici molto profonde. Da parte sua Lucrezia inizia a fare il paragone tra l’infatuazione adolescenziale che aveva per Edoardo e la strana sensazione che le suscita la vicinanza di Francesco con annesse tutte le farfalle nello stomaco.

Devo confessare che sono una romanticona e mi piace leggere i romanzi così corposi, pieni di avvenimenti, intrighi, amori e colpi di scena. Da leggere? decisamente sì.

Voto da 1 a 10?

10

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Approfondimenti

Legge Merlin- Legge 20 Febbraio 1958 n.75 , nota come legge Merlin dalla sua promotrice e prima firmataria della norma, la senatrice Lina Merlin che fece chiudere le case di tolleranza e introdusse i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

E’ vietato l’esercizio di case di prostituzione nel territorio dello Stato e nei territori sottoposti all’amministrazione di autorità italiane.

Case chiuse – fino al XX secolo la prostituzione era non solo tollerata, ma regolamentata dalle leggi.

Le ” case di svago” furono introdotte da Camillo Benso conte di Cavour intorno al 1860. Il termine “case chiuse” deriva dal fatto che le finestre delle stanze in cui operavano le prostitute erano sempre chiuse.

Cuore Selvaggio è una famosa telenovela messicana andata in onda in Italia nel 1993. Nel 1995 ha vinto il “Telegatto” nella categoria “Miglior telenovela”.

Una curiosità tragica è il destino di parecchi attori della telenovela che in America Latina chiamano “La Maledizione di Cuore Selvaggio”. Nel 1995 morì in circostanze misteriose l’attore 25enne Gerardo Hemmer che interpretava la figura di Gioacchino. Nel 2003 morì per un infarto Edoardo Palomo l’attore che interpretava Juan del Diablo. La sua scomparsa a soli 41 anni lasciò tutti increduli. Lo stesso è successo ad Edith Gonzales morta per un cancro a soli 54 anni che interpretava Beatrice.

Cuore selvaggio: Juan del Diablo e Beatrice

Venne a mancare anche l’attore Enrique Lizalde che interpretava l’avvocato Manera e Pedro Gonzales Sanchez che interpretava Il Guercio.

Possiamo dire che il nome “La maledizione di Cuore Selvaggio” sia appropriata. E’ tragico il destino che ha accomunato questi attori e colleghi.

Marianna Vidal

Marianna Vidal è una sognatrice, romantica e divoratrice di storie, che scrive da quando era una ragazzina, e solo dopo molti anni ha trovato il coraggio di mettersi in gioco con la narrativa.

Quando non scrive si dedica alla sua famiglia, che include un cane e tre gatti. Adora gli animali domestici e non potrebbe vivere senza di loro.

Vive a Ischia, un’isola nel Golfo di Napoli, e a volte la usa come ambientazione per i suoi romanzi. Adora il colore rosa, le rose e il mare.

Nell’infanzia si è cibata di cartoni animati tipo Lady Oscar, Kiss me Licia, Mila e Shiro, Georgie e Candy Candy. Adora Terence, ma anche Mirko.

Non ha mai smesso di sognare e dai cartoni è passata agli sceneggiati televisivi e ai film. Ha un debole per le telenovelas che guardava con il suo papà, ma anche per le storie in costume, a cui deve la sua laurea in storia.

Per chi ha visto la telenovela “Cuore selvaggio” e volesse rivederla. Per chi non la conosce e si fosse incuriosito la potete trovare Cuore Selvaggio – 1993