L’Intimismo di Lisa Arsani

L’Intimismo di Lisa Arsani

Leggo tantissimo, ma solo dopo aver letto 3 dei libri di Lisa Arsani ho capito il significato di intimismo.

Definizione di intimismo:

In letteratura, l’espressione dei sentimenti o stati d’animo più intimi, dei moti più profondi della sensibilità o della coscienza; ovvero la rappresentazione di aspetti della vita o di ambienti raffigurati nella loro intimità. Se atteggiamenti intimisti sono rintracciabili in ogni epoca, l’i. come tendenza del gusto ed espressione artistica si manifesta nella letteratura europea soprattutto verso la seconda metà del 19° sec., in reazione agli aspetti esteriori, enfatici e titanici del Romanticismo (dal quale tuttavia deriva), e al manierismo storicistico in particolare. Già presente nella narrativa a sfondo analitico e psicologico, e parte essenziale del naturalismo e verismo, esso, con l’accentuarsi ed esasperarsi del culto dell’io e dell’arte come autobiografismo, diventa uno dei principi della poetica del decadentismo, dominando ogni forma d’arte (dalla lirica alla narrativa, al teatro) e mescolandosi e complicandosi via via con motivi del relativismo, della psicanalisi e del memorialismo lirico

Da Enciclopedia Treccani

Più che corrente letteraria o stile vero e proprio con canoni artistici chiari e definiti, l’intimismo, quello vero è una scelta di esprimere scegliendo la delicatezza e non le urla, la voce bassa e non i toni imperiosi, le persone normali e non conti, vampiri e membri di una gang. Non racconta le gesta di eroi e eroine, i protagonisti sono i nostri vicini, i nostri fratelli, la commessa del negozio di vestiti sotto casa. Nessun castello da espugnare o mistero da risolvere, solo le piccole ose della vita di tutti i giorni che è la nostra vita.

Lisa, grazie per aver la tua disponibilità. Il tuo naturale intimismo, quanto è spontaneo. I tuoi romanzi sono delicati dolci, perché infondo lo sei tu e la tua prosa parla di te, oppure in un settore dove il Dark avanza prepotente è stata una scelta per creare un distinguo che denotasse in maniera decisa i tuoi romanzi?

LA: Silvana, grazie a te per l’invito e saluti a tutti. Rispondendo alla tua prima domanda, io scrivo ciò che amo leggere. Storie e protagonisti a volte più reali del reale. Se è vero che i libri fanno viaggiare con la mente, il più bel viaggio per me è quello dentro l’animo umano. Per quanto riguarda il mio stile è come il mio carattere: come hai detto tu un mix di dolcezza e delicatezza, ma anche di humour e di sensualità. Mi piace giocare con le parole, ricercare il cosiddetto senso della frase, ambire a rendere la mia prosa unica e identificabile sin dalle prime pagine.

Ho letto i tuoi romanzi in ordine cronologico: Melagrana e cocci di bottigliail primo, e La neve che accarezza le camelie, il secondo sono entrambi M/M e, aggiungo, mi hanno profondamente commossa. Sei capace di una dolcezza rara. Come hai avuto l’ispirazione per il primo e per quale motivo hai deciso di bissare, con una seconda storia d’amore dove i protagonisti sono uomini.

LA: Grazie Silvana per le tue gentili parole. L’ispirazione… Potrei rispondere a questa domanda in due diversi modi: potrei dire che ogni cosa – vissuto personale, luoghi visitati, canzoni ascoltate, libri letti e film visti – può essere fonte d’ispirazione e che questi semi piantati nella mia mente nel corso del tempo hanno germogliato e dato vita ai miei romanzi. Oppure, e questa è la risposta che preferisco, forse perché la più magica e romantica, è che sono stati i personaggi stessi a bussare alle porte della mia immaginazione, a sussurrare alle mie orecchie e al mio cuore le loro storie e a darmi le chiavi per entrare nelle loro vite.

L’etichetta M/M o F/M non mi fa impazzire. Per me non c’è differenza nel raccontare l’amore tra due uomini o tra un uomo e una donna. È il carattere che fa le persone e a muovere le loro azioni, non il genere a cui esse appartengono. Come ho detto seguo l’ispirazione e aspetto la visita dei personaggi e finché non succede non so mai che storia racconterò. Ci tengo però a dire che se in Melagrana e cocci di bottiglia il fatto di tenere nascosta la relazione per paura del giudizio altrui è un elemento fondamentale della trama, in La neve che accarezza le camelie invece è quasi trascurabile. Ho scritto questo mio secondo romanzo come una sorta di lunga poesia, la celebrazione di un amore fresco e al tempo stesso tenero e carnale.

Il tuo romanzo, Il Nostro Mondo a Parte, racconta una storia d’amore di due ragazzi sempre scegliendo un registro molto essenziale ma allo stesso tempo incredibilmente evocativo, intimista. Adesso stai lavorando ad un progetto con tuo marito, Con quante altre armi ci vuoi ancora stupire?

LA: Di nuovo grazie, Silvana. Essenziale, evocativo ed intimista sono aggettivi che trovo particolarmente adatti a descrivere il mio stile. Il nostro mondo a parte è un romanzo new adult che parla di perdita, di cicatrici del corpo e dello spirito, di amore che cura, di accettazione e di rinascita.

Ho diversi romance di cui ho già buttato giù diversi capitoli e fra queste storie c’è anche quella scritta a quattro mani con mio marito. Per divertirci insieme, condividere la passione per la scrittura e anche un’altra passione che è alla base della trama e di cui non posso parlare, ma anche per rilassarci un po’ con uno stile più easy del nostro solito.

Ci puoi regalare una anticipazione del tuo prossimo romanzo?

LA: Sto finendo la revisione, cesellando le ultime frasi come piace a me, e spero che nel giro di pochi giorni sarà finalmente pronto per essere inviato alla casa editrice. Non posso svelare molto, ma è un romance che racconta dell’amore come ispirazione e occasione di cambiamento.

Chiedo anche a te qual è la domanda alla quale ti piacerebbe rispondere e che non ti ho fatto?

LA: Hai mai pensato di essere frutto dell’immaginazione di uno scrittore?

Sì, ci ho fantasticato sopra parecchie volte, ma non gli chiederei modifiche. Il passato ormai è vissuto e ha segnato ed arricchito, mentre il futuro è meglio che riservi sorprese. Tralasciando le pagine noiose della storia della mia vita, a molti istanti darei cinque stelle piene, mentre alle pessime giornate lascerei una cattiva recensione (no, non lo farei: amo scrivere solo quelle belle per condividere con gli altri le emozioni regalate da un libro. I pareri meno positivi li tengo per me. I gusti differiscono e non vorrei mai che la mia opinione potesse privare un’altra persona di un romanzo nelle sue corde).

Lisa, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e già ti anticipo che non appena finirò il tuo romanzo a 4 mani ti ricontatterò per farci un’altra chiacchierata.

LA: Grazie a te Silvana, sarà un vero piacere per me essere di nuovo ospite del tuo interessante e curatissimo blog.

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Lisa Arsani è nata a Bologna nel 1977 e dopo un periodo all’estero dove ha insegnato italiano, è tornata a vivere a casa con il marito Luca, 3 gatti ed 1 cane. La sua capacità di essere delicata nell’esprimersi è forse dovuta al fatto che quando non scrive, non passa il tempo con il marito, non coccola i gatti e non porta a spasso i cane, Lisa lavora come educatrice per l’infanzia e tecnico vivaista.

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