Tu Che Avanzi Nel Buio Della Notte di Virginia Dellamore

Tu Che Avanzi Nel Buio Della Notte di Virginia Dellamore

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Tu che avanzi nel buio della notte – la mia Elizabeth

Tu che avanzi nel buio della notte di Virginia Dellamore è un bel romanzo storico, bella la storia, bei personaggi e bella l’ambientazione.

Rimasta orfana di mamma a 6 anni, vissuta da sola con il padre e quindi senza un esempio femminile, Elizabeth Grandison era cresciuta insieme ai mozzi di stalla, amava andare nei boschi, curare gli animali, andare a cavallo e non aveva i desideri delle ragazze sue coetanee.

A 16 anni non amava le feste, i vestiti, parlare con le ragazze e nemmeno si era mai approcciata con i ragazzi della sua età.

Questo fino a quando non conosce Cecil, figlio del conte Cavendish , il proprietario della scuderia dove lavora il padre.

il mio Cecil Cavendish

Il 18enne Cecil, biondo con occhi celesti, è il prototipo del principe azzurro e Lizzy ne rimane affascinata.

Tu che avanzi nel buio della notte – il mio James

Nello stesso tempo conosce anche un ragazzo moro, alto e con gli occhi grigi , che trova nella stalla ferito, ubriaco ed anche rozzo e maleducato. Nonostante ciò, Lizzy ha un buon cuore, lo cura con amore e suo padre, trovandolo il mattino dopo disteso sulla paglia, impietosito gli offre il lavoro di mozzo di stalla, cibo ed un tetto per dormire.

Vivendo nello stesso posto Lizzy ed il 21enne James si incontrano spesso e mentre Jem prova una forte attrazione per la bella “ninfa dei boschi”, Lizzy con la fantasia continua a sognare il principe azzurro di una fiaba: il biondo Cecil.

James ha varie occasioni di aiutare Lizzy, salva per lei dei cuccioli che stavano per affogare, riscatta la madre dei cuccioli, la porta nella stalla e la nutre ed in tutto ciò Lizzy ha modo di conoscere meglio James e nota con piacevole sorpresa che la durezza di James è una corazza che si è costruito per preservare se stesso da ferite e dolori.

Frequentando anche Cecil Lizzy si accorge di non provare per lui il batticuore che sente quando si trova con James.

James riesce a confidarle qualcosa della sua vita, l’orfanotrofio dove ha vissuto tanti anni, gli stenti ed i sacrifici che ha dovuto fare per imparare a leggere e scrivere.

Lizzy è uno spirito libero, ama la natura ed ama fare ciò che sente senza restrizioni.

“Perdonami, padre, ma per me conta solo essere se stessi, vivere di sentimenti, vivere di luce. Preferirei durare quanto una farfalla, ma essere felice in ogni secondo di quei pochi giorni, che essere una tartaruga oppressa e centenaria. La mamma è morta prima di quanto fosse giusto e naturale, lo so, ma ha avuto la vita che ha scelto. Ride in ogni suo ritratto. Ha lasciato tracce ovunque della sua felicità.Perfino i suoi ricami sono allegri. E i suo acquerelli? I suoi acquerelli sono pieni di amore e di letizia. Ci sei tu, ci sono io, i cavalli, la natura, il lago, il sole.”

“Forse pensavano fosse superba?. Lei non si sentiva superba, ma solo diversa. Troppo diversa, probabilmente. Suo padre aveva ragione su una cosa: il fatto di essere la nipote di un barone e la figlia di un uomo del popolo la rendeva qualcosa di incerto, una specie di frutto ibrido dal sapore indefinito, che non meritava di essere raccolto e accolto nè fra gli uni nè fra gli altri. Non apparteneva a nessuno di loro, aveva qualcosa di stonato e spinoso, non era nè carne e nè pesce.”

Mentre il rapporto con Cecil diventa una bella amicizia, quello con James passa su un gradino più alto.

Lizzy scopre che il sentimento per il mozzo di stalla con gli occhi grigi è diventato qualcosa che lei ancora non conosce ma che si può definire amore. James, da parte sua è ormai innamorato perso della sua “ninfa dei boschi” ma avendo lei 16 anni, la rispetta , non la vuole spaventare e per questo cerca di trattarla con freddezza.

Diversi avvenimenti che non voglio spoilerare li faranno avvicinare sempre di più ma a quel punto James diventa crudele e farà capire a Liz che non dovrà aspettarsi niente da lui e sparisce.

Recensione

C’è un salto temporale di 4 anni quando ritroviamo Elizabeth in carrozza che viaggia verso Londra con una signora e con la sua inseparabile cagnetta Charlotte.

Ora non posso e non voglio raccontare oltre. Ci sono parecchi avvenimenti, colpi di scena , intrighi, invidie e cattiverie. Naturalmente il destino sa giocare bene le sue carte e fa in modo che James ed Elizabeth si incontrino in Regent’s Park.

“Cosa ci fate a Londra Elizabeth?” le domandò senza giri di parole.”

“La città è diventata vostra per caso?”

“No. Continuo a possedere ben poco, e di sicuro non posso permettermi di acquistare una città”, le rispose lui ironico, senza scusarsi. “Credevo non amaste Londra.”

“A volte si crede di odiare qualcosa, senza conoscerla. E a volte si crede di amarla, per la stessa ragione. Dunque ho deciso di concedermi questo viaggio. Sapete, ho quasi ventun’anni, dovrò pur decidermi a trovare marito.”

Dobbiamo tenere presente che nel romanzo “Tu che avanzi nel buio della notte” ci troviamo in Inghilterra di inizio 800. Ci sono delle regole molto rigide in special modo nell’ambiente dell’aristocrazia ed Elizabeth , abituata in campagna alla vita libera se le sente molto strette.

Sarò fuori dal coro ma io ho adorato James dall’inizio. Certe volte l’avrei mangiato di baci, specialmente quando vuole fare il duro ed il rigidone.

E’ innamorato perso della sua “ninfa dei boschi” , la tiene lontana da sè soltanto perchè è sicuro di non essere alla sua altezza. La protegge sempre, è la sua ombra e cerca sempre di non farsi scoprire. Ma dove si trova un uomo così?

“La amo più di un attimo fa, quando gliel’ho detto; più di ieri, quando l’ho pensato; più di quattro anni fa quando l’ho temuto.

Domani potrei amarla più di oggi. Mio Dio, non smetterò mai di amarla. Mio Dio, che mi uccida o meno, senza di lei morirò comunque.”

Devo fare i miei complimenti all’autrice Virginia Dellamore alias Amabile Giusti perchè questo romanzo mi è piaciuto moltissimo. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, la nonna , il cugino Ferdinand, l’amico Cecil che ci sorprenderà notevolmente, ci sarà l’invidiosa, la cattiva, il padre amorevole ed il padre ignobile. Insomma non manca niente, nemmeno i famosi balli della stagione londinese.

Chi ama gli storici non può farsi scappare “Tu che avanzi nel buio della notte”.

Dulcis in fundo si troveranno delle belle illustrazioni che racchiudono i momenti più importanti della bellissima storia d’amore di Liz e James.

“Quando così, col capo sul mio petto,quegli occhi tuoi guardavano sì dolci, frenando il desiderio eppur fremendone, vicini e più vicini ancora siamo, e ancor le ardenti labbra fonderemo, come a volerci estenuar di baci.”

Byron

Brava , brava, brava!

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Amabile Giusti alias Virginia Dellamore,

Amabile Giusti è nata in Calabria ed è lì che vive ancor oggi: proprio sulla punta dello stivale, fra il mare e la montagna, vicino a una distesa di verde che, vista dall’alto, sembra la sagoma di un cavalluccio marino. Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Giurisprudenza. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato.

Scrivere è la sua vita vera, al di fuori degli schemi imposti dal linguaggio secco e avaro del diritto. Si addormenta la sera sognando di scrivere, si sveglia la mattina con lo stesso chiodo fisso in testa, non è escluso che perfino davanti a un giudice, mentre perora una causa, la sua mente divaghi pensando a come plasmare una storia o finire un capitolo.

Dunque non sceglietela come avvocato, scriverebbe una citazione pensando alle favole! È un tipo che ascolta molto e parla poco ma quando scrive non si ferma più… Se volete farla contenta regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica (preferibilmente blu), un manga giapponese, o una piantina grassa (più spine ci sono meglio è). Preferibilmente tutti insieme. Spera di invecchiare lentamente (perché questo pare sia l’unico modo per vivere a lungo…) ma mai invecchiare dentro! Dentro avrà sempre un’età con poco passato e molto futuro e scarsa saggezza.

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