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“Una moglie in regalo” di Roberta Ciuffi inizia a Roma nel 1832 a Palazzo di Lepri dove incontriamo Maria Maddalena che prende il tè con la contesssa.
Figlia di un ricco mercante di campagna che amministra le tenute degli aristocratici nullafacenti, è una bellissima ragazza dai capelli color oro rosso ed occhi verde chiaro.
In casa l’hanno viziata e coccolata. Essendo così bella i genitori la considerano un investimento; la loro aspirazione è quella di farle sposare un aristocratico.
Non hanno dubbi, la loro figlia è stupenda quindi quando il figlio del duca di San Giuliano inizia a corteggiarla, sono sicuri che quel nome avrebbe portato, seppure in maniera marginale il loro nome nel libro d’oro dell’ aristocrazia romana.
Ma il destino è crudele con Maria Maddalena. Il conte Ottavio, con la scusa di farle vedere il palazzo, la violenta e poi sparisce da Roma rifugiandosi in Spagna.
I genitori di Maddalena quando scoprono che la giovane è in attesa di un bambino, inorriditi la mandano via per evitare uno scandalo, la guardano con odio e disprezzo, la spediscono dai loro cugini locandieri sperando di non vederla più.
C’è un salto temporale di 1 anno e ritroviamo Maria Maddalena nella locanda degli zii, ha un bambino di 3 mesi, è apatica, smunta, sembra non abbia voglia di vivere, non allatta il bambino, anzi cerca di non guardarlo mai. Cosa è successo alla bellissima ragazza di un tempo?
Vediamo arrivare alla stessa locanda Libero, un fabbro vedovo con un figlio di 4 anni. Si sta recando alla fattoria dove è richiesta la sua professionalità per sostituire il vecchio fabbro deceduto. E’ un bellissimo uomo, alto, robusto, moro e con degli splendidi occhi azzurri.
I locandieri, stanchi di avere il peso di quella scomoda nipote, pensano di fare un accordo con il fabbro vedovo consegnandogli Maddalena, il figlioletto Tonino ed il gruzzoletto che i genitori le hanno lasciato come dote.
Libero, che in un primo tempo rifiuta, pensa al denaro che lo aiuterebbe ad aprire una sua officina e quando vede la ragazza così triste e malmessa, la porta con sè insieme al neonato.
Così vediamo il carro tirato dai muli partire verso la fattoria con il suo carico: una ragazza emaciata con un neonato, un bambino vivace di 4 anni e Libero pensieroso che sente il peso di questa grossa responsabilità.
Maddalena accetta apaticamente questo aiuto ma ha un solo pensiero in testa: vendicarsi.
Recensione
Iniziando a leggere Una moglie in regalo di Roberta Ciuffi non ho avuto molta simpatia per Maddalena.
Appare come una ragazza egoista, apatica, non guarda mai il suo figlioletto e non le importa di niente e di nessuno. Dalla violenza subita il suo mondo si è capovolto. I suoi genitori l’hanno ripudiata, il padre del bambino sparito e lei non sa proprio come indirizzare la sua vita.
Bisogna dire che la colpa non è solo sua. I suoi genitori l’hanno cresciuta praticamente per un solo scopo: farle sposare un aristocratico.
Libero è Libero. che devo dire? E’ generoso, altruista, buono, un gran lavoratore. Si innamora di Maddalena, la sua Mimì, nota che non appartiene al suo mondo, fa di tutto per aiutarla, la salva da situazioni incresciose e questo sempre senza chiedere mai niente.
Questo modo di Libero di comportarsi con tutti, l’affetto evidente che nutre per Tommaso sarà per Maddalena come un forte vento che le toglie la nebbia che l’avvolgeva. Inizia a perdere il suo egoismo, la sua altezzosità, è combattuta, vorrebbe rimanere con quella che inizia a considerare la sua famiglia ma la voglia di vendicarsi è troppo potente.
Evito di spoilerare ma non mancheranno episodi di violenza, intrighi e gelosie.
Accurate sono le descrizioni degli ambienti, del caporalato e dei personaggi tutti.
E’ un bel romanzo, merita di essere letto, Roberta Ciuffi brava!
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Approfondimenti
Caporalato – Il caporalato è una forma illegale di reclutamento delle braccia tramite intermediari chiamati caporali che guadagnano sfruttando la mano d’opera. Malgrado le lotte sindacali e le leggi il caporalato non è mai uscito di scena. Il film “Ultimo Paradiso” di Riccardo Scamarcio affronta le tematiche dei diritti dei lavoratori della terra nell’Italia del dopoguerra.
Merca – Con merca si intende marchiatura del bestiame. E’ un procedimento che serve agli allevatori a riconoscere il proprio bestiame. Una volta si marchiavano a fuoco. Oggi questa pratica non è più ammessa e la legge prevede l’apposizione di una “marca aurecolare” che viene inserita nei lobi interni delle orecchie con l’ausilio di una speciale pinza.
Roberta Ciuffi e’ nata a Roma il 23 luglio 1954.
Laureata in psicologia, ritiene che gli anni spesi studiando non siano stati anni sprecati, perche’ hanno fornito un valido strumento che le e’ stato utile, piu’ tardi, nell’elaborazione delle sue storie.
Ha iniziato a sognare di scrivere fin da bambina e quando, in eta’ adulta, le fantasticherie con cui cercava di tenere a bada la noia che a volte la attanagliava, hanno iniziato a prendere corpo, ha deciso che era venuto il momento di provarci.
I primi tentativi sono stati orribili, pomposi e altisonanti, ma e’ andata migliorando col tempo!
E’ arrivata a pubblicare piuttosto tardi. Il primo romanzo e’ uscito nel 1997 nella collana I Romanzi di Mondadori e a quel punto non si è più fermata.
E’ single, vive con due gatti, un fratello e un nipote.
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