Haiku di Matsuo Bashō: Cicale

Haiku di Matsuo Bashō: Cicale

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Il silenzio
penetra nella roccia
un canto di cicale

Matsuo Bashō
Haiku di Matsuo Bashō: Cicale in Versione Originale

Shizuka sa ya
iwa ni shimi iru
semi no koe

Ma che suono emette la cicala?

Un suono quello delle cicale che caratterizza da sempre la stagione estiva.

In Italiano abbiamo un verbo in italiano che definisce il suomo emesso dalle cicale: frinire.

La cicala friniva su gli ornelli“.

Giovanni Pascoli (La Notte)

Quante ne deve aver ascoltate il Carducci da fargli scrivere questo pezzo:

“Come strillavano le cicale giù per la china meridiana del colle di San Miniato al tedesco nel luglio 1857! Veramente per significare lo strepitio delle cicale il Gherardini e il Fanfani scavarono dalla Fabbrica del mondo di Francesco Alunno il verbo frinire. E per una cicala sola, che canti, amatrice solinga, sta. Ma, quando le son tante a cantar tutte insieme, altro che frinire, filologi cari”

Giosuè Carducci (Le risorse di San Miniato al tedesco)

Pascoli usa anche citareggiare:

“E sederono all’ombra d’una quercia
l’un presso l’altro. Sotto la lor vista
tra bei colli vitati era una valle
già bionda di maturo orzo; e le donne
mietean cantando, e risonava al canto
l’aspro citareggiar delle cicale
su per le vigne solatìe dei colli.”

Giovanni Pascoli (Inno Eterno)

L’haiku di Bashō anche se scritto centinaia di anni prima delle rime del pascoli o della prosa del Carducci sembra incredibilmente attuale: secco, asciutto, mirato.

Leggine un altro qui.

Se ami gli haiku come me, leggi questo splendido libro: 4 secoli di haiku di autori diversi di epoche diverse che raccontano le profonde emozioni del popolo giapponese con una semplicità disarmante. Una pecca per chi parla giapponese o per chi ha iniziato a studuarlo: in questo libro manca la versione in kanji o katakana delle poesie.