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Il Prescelto è uno dei film più brutti che abbia mai visto ed è forse proprio questo il motivo migliore per vederlo, ma solo una volta nella vita.
Recensione
La sceneggiatura de Il Prescelto segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: un detective si deve riprendere da un orribile incidente automobilistico
- Chiama per l’avventura: riceve una lettera da parte della sua ex fidanzata che lo informa che qualcuno le ha rapito la figlia sull’isola dove vivono
- Rifiuto della chiamata: il fatto che la figlia della ex assomigli alla bimba uccisa nell’incidente automobilistico avrebbe dovuto dissuaderlo dall’andare sull’isola, ma decide di partire comunque
- Incontro con il mentore: la capo villaggio (che scoprirà essere la mamma della sua ex fidanzata)
- Attraversando la prima soglia: il poliziotto arriva sull’isola e scopre che è abitata da una comunità di consorelle, con pochissimi uomini e tutti relegati ad un ruolo secondario
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici: il poliziotto non ha amici. Tutti sull’isola sembrano nascondere qualcosa
- Avvicinamento alla caverna più profonda: il poliziotto ritrova la bimba legata ad un albero
- Il calvario: il poliziotto capisce che era tutto una trappola tessuta ad arte per incastrarlo
- Ricompensa: il poliziotto viene informato che lui con il suo sacrificio risanerà l’economia dell’isola
Terzo atto
- La resurrezione: il poliziotto viene arso vivo
- La strada del ritorno: mesi dopo 2 consorelle vanno nello stesso bar e rimorchiano 2 ragazzi
- Ritorno con l’elisir: history is repeating
Costato 40 milioni di dollari, ne incassa quasi 39 e rimane comunque brutto.
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