Una mamma, maestra pasticcera, esperta nell’arte del cioccolato (chocolat), arriva con la figlia in un paesino bigotto.
Apre la sua bottega di golosità in periodo di Quaresima, ed è subito guerra.

Recensione
La sceneggiatura di Chocolat segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: in un paese bigotto
- Chiama per l’avventura: apre una pasticceria in periodo di Quaresima
- Rifiuto della chiamata: i compaesani la vedono alcuni con sospetto, altri con ostilità
- Incontro con il mentore: la pasticcera viene presa in simpatina da una nonna la cui figlia si tiene a debita distanza (e tiene a debita distanza anche il nipotino)
- Attraversando la prima soglia:

Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici:
- Avvicinamento alla caverna più profonda: il barcone viene incendiato e la nonna muore
- Il calvario: si rompe la teca delle ceneri della mamma
- Ricompensa: sente dei rumori e in cucina trova tutti i suoi amici intenti a preparare cioccolatini. Non è sola e ha persone che amano lei e la sua bambina
Terzo atto
- La resurrezione: il frustratissimo conte entr ain pasticceria per distruggere le creazioni di cioccolato, ma alla fine ne mangia a quintalate con immenso godimento e altrettanta infelicità (capisce quanto è stato stupido)
- La strada del ritorno: si addormenta nella vetrina della pasticceria che ha vandalizzato. La pasticcera gli offre un digestivo e lui le chiede scusa e il parroco finalmente può fare una omelia di suo pugno
- Ritorno con l’elisir: tutti si sentono liberi e liberati
Costato 25 milioni di dollari, ne incassa 150.
Da 1 a 10?
6 e mezzo
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