Gattaca – Film 1997

Gattaca – Film 1997

  • Categoria dell'articolo:Eroi Romantici
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Gattaca è l’acronimo di guanina, adenina, timina, citosina: i quattro nucleobase del DNA che governano i destini degli uomini in un futuro distopico.

Gli uomini sono tutti divisi in 2 categorie:

  1. validi: uomini e donne conceiti in vitro in base ai principi della eugenetica
  2. invalidi: i figli dell’amore spontaneo e non programmato, che nascono con probabilità malattie, miopie, calvizie, tendenze all’obesità e chi più ne ha più ne metta.

Il protagonista è un invalido, che sogna di diventare astronauta. Purtroppo un difetto cardiaco congenito, una forte miopia e altre tare genetica lo precludono da ogni tipo di opportunità.

Come altri nella mia situazione, girovagai parecchio negli anni seguenti, lavorando dove potevo. Devo aver pulito le toilette di mezzo stato. Appartenevo a una nuova sottoclasse, non più determinata dal livello sociale o dal colore della pelle; no, ora la discriminazione è elevata a sistema. 

Non demorde e alla fine riesce quasi a realizzare il suo sogno. Purtroppo tutto sembra sfumare quando un brutale omicidio e il cerchio intorno a lui si chiude.

Recensione

Il protagonista di Gattaca è una specie di Forrest Gump. Se a Forrest le cose belle della vita accadono principalmente per la sua unica qualità, quella di correre veloce (che unita al fattore C diventa il leit motiv dell’intero film), in Gattaca il protagonista riesce a realizzare il suo sogno per determinazione e sacrificio.

Il suo spirito non passa inosservato. Il fratello minore diventato poliziotto lo scopre ma alla fine non lo denuncia:

Anthony: Vincent, Come hai fatto a farcela? Come hai potuto, Vincent?
Vincent: Vuoi sapere come ho fatto? Ecco come ho fatto, Anthony! Non risparmiando mai le forze per tornare indietro.

Non lo denuncia nemmeno il dottore incaricato dei test genetici all’interno della base di lancio, che da sempre aveva mangiato la foglia, padre di un figlio non valido al quale parla sempre del protagonista portandolo come esempio di chi, volendo con tutto il cuore qualcosa:

Ti ho mai parlato di mio figlio?

Alla fine l’isegnamento più grande di questo film è che:

Non esiste un gene per il destino!

Malgrado pieno di spunti interessanti e originali (gli atronauti viaggiano nello spazio indossando completo e cravatta nera come in Men in Black), il film non ha avuto il successo sperato al botteghino, incassando 1/3 del budget. Quando è infatti uscito aveva come competitor: Sette Anni in Tibet, Il collezionista, So cosa hai fatto, L’Avvocato del Diavolo. Molti di questi film hanno accusato con molta meno grazia il passare degli anni,  

Bella la colonna sonora di Michael Nyman.

Da 1 a 10?

8

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