La Gatta sul Tetto che Scotta – Film 1958

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La moglie di un atleta, ex campione di football americano, ora radiocronista sportivo si sente come una gatta sul tetto che scotta.

La sua intenzione è quella di rimanerci il maggiore tempo possibile.

Recensione

La sceneggiatura de La Gatta sul Tetto che Scotta segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.

Primo atto

Mondo ordinario: un atleta decide di allenarsi a saltare gli ostacoli di notte ubriaco
Chiama per l’avventura: si rompe una caviglia
Rifiuto della chiamata: l’atleta rifiuta la bella moglie, che non si arrende a non significare più niente per lui
Incontro con il mentore: per l’atleta l’alcol, per la moglie l’amore che prova per il marito
Attraversando la prima soglia: torna il ricco padre padrone dall’ospedale

Secondo atto

Prove, Alleati e nemici: l’atleta odia tutti, anche se stesso. La moglie dell’atleta ama tutti, tranne il cognato, la di lui moglie e i loro bimbi tutti senza collo e maleducati. Il vecchio padre padrone preferisce il figlio minore, l’atleta, al maggiore e alla sua famiglia chiassosa ed ingombrante
Avvicinamento alla caverna più profonda: il padre dell’atleta ha un male incurabile e morirà entro l’anno
Il calvario: l’atleta è ossessionato dai sensi di colpa. Il suo migliore amico si è suicidato
Ricompensa: l’atleta e il padre padrone fanno pace, o meglio, si chiariscono

Terzo atto

La resurrezione: la moglie dell’atleta annuncia a tutti che lei e l’atleta aspettano un bambino
La strada del ritorno: l’atleta ritorna dalla parte della moglie, come pure il padre padrone ed entrambi la difendono
Ritorno con l’elisir: l’atleta e la moglie si riconciliano e provano a fare davvero il bimbo che hanno annunciato di aspettare

Costato 2,3 milioni di dollari, ne incassa 17,6.