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Sarà che il tempo poi alla fine proprio non ci sfiora
Elisa
O forse è solamente il cielo
Quando si colora un po’ di più
O forse sei tu
O forse sei tu
Ti capirei se non dicessi neanche una parola
Mi basterebbe un solo sguardo
Per immaginare il mare blu
E niente di più
E niente di più
E chiedimi tu come stai
Se ancora io non l’ho capito
E se domani partirai
Portami sempre con te
Sarò
Tra le luci di mille città
Tra la solita pubblicità
Quella scusa per farti un po’ ridere
E io sarò
Quell’istante che ti porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere
Sempre
Sempre
Sarà che tra tutto il casino sembra primavera
Sarà che la vertigine non mi fa più paura
E guardo giù
O forse sei tu
O forse sei tu
E chiedimi tu come stai
Se ancora io non l’ho capito
E se domani partirai
Portami sempre con te
Sarò
Tra le luci di mille città
Tra la solita pubblicità
Una scusa per farti sorridere
Sì che sarò
Quell’istante che ti porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere
Sempre
Mille volte
Ti ho cercato
Ti ho pensato
Un po’ più forte
Nella notte
Ancora
Mille volte
Quella musica risuona in ogni parte
Nella notte
Forse sei tu
Tra le luci di mille città
Tra la solita pubblicità
Quella scusa per farmi un po’ ridere
Forse sei tu
Quell’istante che mi porterà
Una piccola felicità
Quella stupida voglia di vivere
Sempre
Sempre
Sempre
Quella stupida voglia di vivere
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https://island.lnk.to/oforseseitu
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Elisa torna al festival di Sanremo dopo 21 anni e sembra partecipare ad una gara a se stante. Con il suo aspetto quasi etereo, angelico, scatena una potenza di voce inimmaginabile.
Una voce che impreziosisce una canzone sicuramente bella, un bel testo, a cui lei dona una marcia in più.
Commovente già al primo ascolto, cosa rara, cattura l’attenzione ogni volta che si ascolta.
Una canzone d’amore, come quasi sempre a Sanremo, ma che tocca corde più intimiste: un amore che può cambiare e crea quei piccoli miracoli che chiunque sia stato veramente innamorato ha vissuto e visto. L’amore cambia, stravolge, riempie e fa superare tutte le paure.
Scritta a quattro mani con David Petrella si qualifica seconda alla finale di Sanremo, aggiudicandosi il premio come migliore composizione musicale.
Sicuramente è stato il brano che ha suscitato le maggiori perplessità sulla graduatoria finale. Sui social molti i commenti che la davano come assoluta vincitrice.
Fuori dalle polemiche, godiamoci questo bel brano e sogniamo ancora una volta grazie ad Elisa.