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Sinbad il Marinaio è una bella e divertente produzione a colori. Un film cappa e spada in stile Mille e una Notte girato tutto in interno. La fiction con fondali finti e miniature è così kitsch da diventare arte pura.
Recensione
La sceneggiatura di Sinbad il Marinaio segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: un marinaio inizia a raccontare le sue avventure
- Chiama per l’avventura: vuole trovare il famoso tesoro di Alessandro Magno
- Rifiuto della chiamata: lo distrae una bellissima Principessa
- Incontro con il mentore: lo guida il desiderio di trovare il tesoro
- Attraversando la prima soglia: finalmente ha una barca per poter partire
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici:
- Avvicinamento alla caverna più profonda: è costretto a proseguire il viaggio con i nemici di sempre (lo scopre più tardi)
- Il calvario: arrivato davanti al custode del tesoro, ammette di non essere nessuno, solo un marinaio
- Ricompensa: scopre di essere un vero Principe (e tutti i principi sposano principesse)
Terzo atto
- La resurrezione: sconfigge i cattivi
- La strada del ritorno: la storia è finita e nessuno gli crede
- Ritorno con l’elisir: esce fuori la bella principessa e regala gioielli come se fossero caramelle. Allora era tutto vero?
Costato poco meno di 2,5 milioni di dollari, ne incassa 2,8. Qualcosa non ha funzionato.
Forse, come aveva previsto Errol Flynn, l’epoca dei film cappa e spada era terminata da tempo.
Assolutamente da vedere e far vedere ai bambini.
Uno dei primissimi film che ho visto in TV!
Da 1 a 10?
7
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