I Figli degli Uomini – Film 2006

I Figli degli Uomini – Film 2006

  • Categoria dell'articolo:Drammi
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Da quasi 20 anni gli uomini non fanno più figli, il pianeta è lacerato da guerre e terrorismo e la popolazione ha accettato il suo triste destino.

Un ex attivista politico viene contattato dalla moglie per affidargli una missione importante: potare una ragazzina ad una città portuale e farla partire con una nave. Purtroppo l’ex attivista scoprirà presto che la ragazzina nasconde un segreto: è incinta. e la sua creatura fa gola a molti.

Il neonato potrebbe essere strumentalizzato per muovere le masse, potrebbe essere quell’ago della bilancia che metterebbe a tacere molti poteri, come potrebbe conferirne nuovo vigore.

Il viaggio si trasforma presso in una frenetica lotta per la sopravvivenza della ragazza e del suo bambino. La strada verso la citta portuale è una scia di sangue che attira altro sangue.

C’è il lieto fine, o per lo meno, una parvenza di lieto fine: la ragazza partorisce una bambina, e l’ultimo cavaliere che ha al suo fianco può finalmente morire sentendosi realizzato.

Recensione

I Figli degli Uomini offre un punto di vista totalmente opposto a quello offerto da Seven Sisters. Non nascono più bambini, gli uomini invecchiano non solo fuori, ma anche dentro. Non hanno più sogni o speranza, non hanno desiderio di creare un mondo migliore o mettere un po’ di colore nelle loro grigie vite. Non sanno più cosa è la misericordia o cosa sia un sorriso.

Lo scenario è apocalittico. Ed è splendidamente descritto.

Ci sono delle cose che personalmente non mi piacciono:

  • i coprotagonisti vengono uccisi troppo presto. Dato che in ogni caso tutta l’umanità è condannata a morire, li avrei tenuti in vita più a lungo. Non me ne voglia Clive Owen. Ma avrei tenuto in vita Julian Moore, che con i suoi magnifici capelli rossi poteva dare quella fiamma al film che di fatto manca. E poi, scoprendo che alla fine nascerà una bambina, poteva essere un bel girl power movie. Non ho nulla contro Lancillotto che si immola per la causa, ma alla fine è sempre il solito cliché (la protagonista si salva e lui muore per lei). Avrei fatto vivere le 2 donne e perché no, anche Michael Caine, che, mi dispiace dirlo, come attore è molto più bravo di Clive Owen.
  • la sceneggiatura è un po’ fumosa. Per iniziare ad avere chiaro dove ci troviamo, cosa è successo, perché succede quello che succede e qual è l’obiettivo ci vuole troppo tempo.
  • Nel primo Blade Runner la fuga veniva ripresa dall’alto in una macchina che sfrecciava fra montagne verdi (spezzoni rubati a Shining), come per dire, ecco adesso un po’ di luce. Il finale de I Figli degli Uomini mantiene gli stessi colori di tutto il film. Avrei preferito un’apertura. Qualcosa tipo arriva la nave e dalle nuvole un raggio di luce, un mare più azzurro. Di soluzione se ne otevano trovare moltissime. Lo scenario era chiaro ed è stato sempre uguale per quasi 2 ore di film. Un po’ di azzurro non avrebbe guastato. Lo scafo della nave che recupera ragazza e neonato è azzurro, ma non basta.

Peccato, perché le premesse per un nuovo Blade Runner, anche in queto caso, c’erano tutte.

Da 1 a 10?

6 e mezzo

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