Indice dei contenuti
Una famiglia si trasferisce da Tokyo in un piccolo paesino per star più vicino alla madre ricoverata in ospedale di provincia, senza sapere che come vicino di casa avranno Totoro, un troll che nell’aspetto mischia elementi di talpa, orso e procione.
Già sin dal primo momento del loro arrivo nella nuova casa, le bambine hanno la fortuna di scoprire e rincorrere spiritelli dalla polvere nera che si nascondono i case disabitate. Il padre è unprofessore di archeologia e ha una profonda conoscenza dei miti e delle leggende della storia e quando le bambine gli accontano di aver incontrato un troll, Totoro, il papà spiega loro che si tratta di una creatura magica, che non ha tutti è concesso di vedere e che sarà lui stesso a scegliere a chi rivelarsi.
Totoro prova simpatia per le bambine e inizia a manifestarsi a loro sempre più spesso.
Alle bambine però manca la mamma e la più piccolina un giorno scappa con l’intenzione di andare a trovare la madre e tutto il villaggio si mobilita.
La sorellina maggiore riesce a ritrovarla con l’aiuto di Totoro che porta entrambe a spiare la mamma nella sua camera di ospedale che parla con il padre. Le notizie sono rassicuanti, Andrà tutto bene.
Recensione
Mi ricorda tanto Harvey (1950), in versione anime. I protagonisti sono entrambi creature magiche, Havey è un pooka, mentre Totoro un troll. Entrambi decidono a chi manfestarsi (persone sempre speciali), entrambi indugiano nei piaceri della vita (ad Harvey piace bere, mentre a Totoro dormire), entrambi prediligono la notte ed entrambi sono capaci di gesti di grande generosità.
Molti critici dipingono Totoro come una favola ecologista. Non sono d’accordo. Il fatto che il Totoro sia uno spirito della foreste, non lo rende un manifesto per i diritti dell’ambiente. Per me è un racconto di una estate, una specie di Stand By Me, dove le protagoniste sono due sorelline giovani, con l’unico desiderio di riportare a casa una mamma guarita e che, invece di incontrare un cavadere nel bosco, incontrano uno spirito magico ch renderà la loro estate indimenticabile.
Non sappiamo cosa e se accadrà mai dopo aver visto per l’ultima volta le sorelline nascoste sul ramo a guardare la mamma in ospedale. Sappiamo che da allora il film è diventato mito, il merchandise ha invaso il pianeta, che il troll è diventato il logo dello Studio Ghibli, la casa di produzione del regista e che possiamo vedere questo film un milione di volte perché sappiamo che non ci stancherà mai.
Da 1 a 10?
8
Guarda il trailer in lingua originale
Compra il DVD
Abbraccia forte il tuo Totoro
Fatti fare compagnia dai personaggi del film
Se devi dipingere con i tuoi bambini oppure li devi lavare, trasformati anche tu in un troll
Compra la maglietta dello studio Ghibli
Leggi lo script in inglese,
