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The Irishman è l’ultimo capolavoro di Martin Scorsese. Lungo, crepuscolare, crudo, la logline di The Irishman potrebbe essere: Il Padrino incontra Quei Bravi Ragazzi, sono tutti invecchiati e sempre armati e insieme fanno un viaggio in macchina che ricorda tanto quello di Miss Daisy.
Recensione
Gran bel film. Obiettivamente lunghissimo. Difficile scegliere cosa tagliare. Ogni inquadratura è un ricamo. Gli attori, anche quando gigioneggiano, sono talmente bravi che è un piacere vederli all’opera.
La sceneggiatura de The Irishman segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: Frank e Russell si mettono in viaggio con le rispettive signore
- Chiama per l’avventura: una sosta per far fumare le ragazze li riporta al giorno in cui si sono incontrati
- Rifiuto della chiamata: Frank ha a possibilità di fare un colpo da solo
- Incontro con il mentore: Russell Bufalino e Jimmy Hoffa
- Attraversando la prima soglia: Frank inizia a dipingere case e continuerà a dipingere case per tutto il film
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici: Frank riesce a non inimicarsi nessuno. La figlia preferita ha capito la natura del padre ed è sua nemica. Le mogli lo spalleggiano
- Avvicinamento alla caverna più profonda: Frank uccide Jimmy
- Il calvario: la figlia preferita non vuole avere nulla a che fare con lui
- Ricompensa: Russell rimane al suo fianco
Terzo atto
- La resurrezione: Frank esce di prigione
- La strada del ritorno: Frank organizza il suo funerale
- Ritorno con l’elisir: Frank sceglie una bara verde
Costato oltre 140 milioni di dollari, non è chiaro quanto abbia incassato. Di sicuro è uno dei film più visti su Netflix.
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