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2 giocatori, bulli dalla testa ai piedi, capitolano per 2 pupe, una missionaria e una soubrette. Alla base una scommessa che uno dei bulli, Nathan, lancia all’altro, Sky: portare a Cuba una fervente missionaria.
Sky spiega a Nathan cosa sono le pupe:
A doll is something to have around when they come in handy, like a cough drop. Figuring weight or age, all dolls are the same.
Alla fine le pupe diventano donne in carne e ossa, che i bulli amano e per le quali metteranno la testa a posto, parteciperanno e faranno partecipare un gruppo di scommettitore incalliti ad una riunione dell’Esercito della Salvezza dove tutti i partecipanti confessano i loro peccati apertamente anche quando alla riunione arriva il detective.
Tutti hanno vuotato il sacco e sono felici di averlo fatto.
Doppia cerimonia nuziale alla fine, con una terza che si profila all’orizzonte.
Recensione
In scena a Broadway dal 1950, Bulli e Pupe è un grande classico da vedere almeno una volta nella vita anche solo per sentire Marlon Brando cantare Your Eyes are the Eyes of a Woman in Love, oppure per vedere una vera opera di teatro (si vede che è girato in un teatro di scena e l’effetto è a tratti felliniano).
Costato 5.5 milioni di dollari, ne incassa 20. Un successone.
Da 1 a 10?
7
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