Fuga per la Vittoria – Film 1981

Fuga per la Vittoria racconta in maniera romanzata la cosiddetta partita della morte, un incontro di calcio giocato a Kiev il 9 agosto del 1942 e che vide affrontarsi una squadra di calciatori della Dynamo e Lokomotiv contro una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca Luftwaffe.

Recensione

La sceneggiatura di Fuga per la Vittoria segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.

Primo atto

1. Mondo ordinario: un ufficiale tedesco, ex calciatore, visita un campo di prigionia e riconosce un vecchio avversario
2. Chiama per l’avventura: gli propone una partitina e al vecchio avversario l’idea piace, ma all’inizio rifiuta perché manca attrezzatura e stamina. Gli propone di affrontarsi alla pari (vuole attrezzatura per la squadra, cibo decente)
3. Rifiuto della chiamata: gli altri prigionieri non sono d’accordo (li considerano scimmie ammaestrate pronte per essere esibite)
4. Incontro con il mentore: l’amore per lo sport, ma soprattutto per la libertà
5. Attraversando la prima soglia: da una partitina fra guardie e prigionieri, diventa un incontro fra la nazionale di calcio tedesca vs il resto del mondo

Secondo atto

1. Prove, Alleati e nemici: le squadre in campo sono rappresentano le nazioni in guerra, il terzo uomo è la resistenza francese, la terna arbitrale tifa Germania
2. Avvicinamento alla caverna più profonda: rompono un braccio al portiere (uno bravo) per poter scoprire il messaggio del fuggitivo (ex preparatore atletico)
3. Il calvario: gli alleati stanno perdendo
4. Ricompensa: ma possono finalmente fuggire dallo stadio

Terzo atto

1. La resurrezione: decidono di continuare a giocare perché possono vincere la partita (metaforicamente la guerra), malgrado l’arbitraggio a sfavore
2. La strada del ritorno: ritornano in campo
3. Ritorno con l’elisir: fuggono tutti

Costato 10 milioni di dollari, ne incassa 27,5.

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7 meno

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