L’Intrigo della Collana – 2001

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Rivisitazione in chiave neo-romantica del famoso Intrigo della Collana dove la protagonista, la contessa, da truffatrice diventa una eroina.

La Jean Valois di Lady Oscar è più convincente e molto più complessa.

Recensione

La sceneggiatura de L’Intrigo della Collana segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.

Primo atto

Mondo ordinario: una orfana di nobili origini vuole ricquistare il rango che le aspetta per nascita
Chiama per l’avventura: riesce ad incontrare la Regina
Rifiuto della chiamata: la Regina la snobba
Incontro con il mentore: la Regina Maria Antonietta
Attraversando la prima soglia: decide che riotterrà quello che le appartiene con ogni mezzo, lecito o illecito. Le rimane l’illecito

Secondo atto

Prove, Alleati e nemici: il marito della orfanella, ora contessa, l’amante di lei, un nobile occultista, una prostituta sono alleati. Il cardinale un povero stolto che cade nella rete. La Regina, che per una volta si comporta da Regina viene dipinta come la cattiva, colei che con il suo comportamento dà vita al complotto. Il popolo è dalla parte della contessa
Avvicinamento alla caverna più profonda: la contessa viene arrestata
Il calvario: la contessa viene fustigata e marchiata
Ricompensa: la Regina viene decapitata

Terzo atto

La resurrezione: dopo 2 anni di prigione la contessa è libera
La strada del ritorno: sogna di tornare in Francia, ma vive in esilio
Ritorno con l’elisir: la contessa diventa scrittrice e muore cadendo da una finestra in Inghilterra (morte accidentale?)

Costato 30 milioni di dollari, incassa meno di 1/2 milione. Un flop.

Se solo avessero dipinto la contessa crudele…

Anche l’incontro fra la contessa e la Regina dove la contessa si discolpa e scarica tutta la responsabilità sulla Regina è un po’ forzato.

Cast e costumi ineccepibili.

Qui il problema è la chiave di lettura offerta dalla sceneggiatura.

Il fatto è talmente noto che una interpretazione fra il melò e il neoromantico non ha convinto, me inclusa.

Che peccato!