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La Morte Corre sul Fiume è l’opera prima e ultima di uno dei miei attori preferiti, il geniale Charles Laughton, finalmente dietro la macchina da presa. Annientato dall’insuccesso commerciale del film Laughton decise di non riprovarci più.
Una immensa perdita, per noi.
Recensione
La Morte Corre sul Fiume riscrive il concetto di noir e di horror familiare. Precede Cape Fear e Il Silenzio degli Innocenti. Ricorda nei giochi di luce e ombre Fritz Lang e l’espressionismo tedesco e lo serve allo spettatore con le tipiche frittelle del Sud degli Stati Uniti: troppe frittelle fanno male, ma sono talmente buone che non ne puoi fare a meno. Allo stesso modo La Morte Corre sul Fiume è un film che fa davvero paura, ma non puoi non smettere di vederlo.
La sceneggiatura de La Morte Corre sul Fiume segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: un rapinatore divide la cella con un predicatore
- Chiama per l’avventura: il predicatore capisce che la chiave per arrivare al bottino nascosto dal rapinatore è nascosta dai figli di quest’ultimo
- Rifiuto della chiamata: i figli del rapinatore non si fidano del predicatore
- Incontro con il mentore: i figli del predicatore si sotengono vicendevolmente sin quando incontrano la signora Cooper
- Attraversando la prima soglia: il predicatore sposa la vedova del rapinatore
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici:
- Avvicinamento alla caverna più profonda: il predicatore uccide la vedova
- Il calvario: i bimbi scappano inseguiti dal predicatore
- Ricompensa: i bimbi arrivano in una oasi sicura, ma il predicatore li raggiunge
Terzo atto
- La resurrezione: il predicatore rischia il linciaggio
- La strada del ritorno: il predicatore ritorna in prigione
- Ritorno con l’elisir: i bimbi hanno una nuova famiglia
Costato 600 mila dollari, fu un grande flop al botteghino. Oggi capolavoro indiscusso.
Da 1 a 10?
9
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