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Pane e Tulipani racconta la rivincita di una casalinga di Pescara, che viene dimenticata dal marito ad un autogrill e se ne scappa a Venezia, dove incontra un vero gentleman che la ospita, fa amicizia con una massaggiatrice olistica e trova lavoro come commessa in un negozio di fiori.
Il marito la rivuole, non per amore, ma solo per mandare avanti casa e figli. Assume un detective improvvisato che a Venezia trova la casalinga, conosce la massaggiatrice e se ne innamorerà ricambiato.
Lieto fine per i buoni. I cattivi invece spariscono. Non ci interessano.
Maliziosissima la casalinga che sussurra nella scena finale ballando con il suo gentleman:
“Non vorrei sembrare precipitosa, e se ci dessimo del tu?”
Recensione
Sapore d’altri tempi per un film delicato, ben recitato, con una storia veloce e mai banale.
Pane e Tulipani è vedere assolutamente. E da rivedere. E ancora e ancora. L’avrò visto una trentina di volte e non mi stanca mai.
Il titolo ricorda l’adagio inglese: Bread and Roses, ovvero le cose essenziali, il pane e le cose essenziali ma belle e che tutti dovrebbero avere, il pane non esclude le rose, che in questo film sono i tulipani.
Nel film ogni mattina il gentleman che ospita la casalinga fuggitiva, le prepara la colazione nella quale non manca mai il pane e la casalinga fuggitiva per ricambiare la cortesia, gli porta ogni sera un bel mazzo di fiori. Gli ultimi fiori che gli lascia prima tornarsene dalla famiglia sono tulipani.
PS: è un film italiano! Finalmente! 🙂
Da 1 a 10?
8 e mezzo!
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