Passione Sinistra – Film 2013

Passione Sinistra – Film 2013

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Una giovane giornalista di sinistra incontra un industriale di destra: nasce la passione.

Lei è una giovane giornalista, blogger, impegnata, scelta dal sindaco neoeletto per scrivere il discorso di insediamento, Lei è fidanzata con uno scrittore egocetrico che vive sulla rendita di un suo romanzo pubblicato anni prima che ha riscosso un discreto successo.

Lui è un industriale, cinico, reazionario, con una sorella che studia lontano e che sembra pensarla diversamente. La sua fidanzata è una bellissima bionda modella: con contenitore perfetto, senza contenuto: ogni libro che legge sembra uscirle velocemente dal cervello senza lasciare traccia.

Il padre di lei muore e le lascia in eredità una villa spettacolare sul litorale laziale che lei mette subito in vendita.

La vuole vendere, lui invece se la vuole comprare. La frequentzione fra lui e lei, alla quale i rispettivi fidanzati evitano di partecipare per ritagliarsi momenti per incontrarsi da soli, innesca la miccia: le copie si scoppiano e tutti diventano amanti del partner altrui.

L’unica a capire che non si tratta di un fuoco di paglia è la sorellina di lui, quando lui la vaa trovare con una scusa qualsiasi, la sorellina capisce tutto e lo sprona a diventare una persona migliore:

C’è il rischio che quella là ti faccia diventare un essere umano.

Recensione

Passione sinistra poteva essere un film rosa con una forte denuncia al contesto sociale che vive, una sorta di Orgoglio e Pregiudizio alla romana, ma si perde nei bei volti dei protagonisti, che recitano anche bene e che hanno un bel chimismo (magari meno chimismo e più romanticismo non avrebbe guastato).

Si perde nelle location (il mare cristallino, i vicoli di Roma). Si perde tratteggiando una nuova classe politica che si riunisce su barche tirate a lucido e loft dal sapore newyorkese.

Questa classe politica che parla per slogan (è demagogica) e che, essendo priva di quel pensiero critico capace di trasformare gli slogan in programma politico, assume la giornalista per stilarne uno, è forse quello che avremmo voluto vedere di più. Meno amplesso, ma più complesso il nostro desiderio.

Che anche questo film sia figlio dello stile Lucchetti?

Da 1 a 10?

6 e mezzo

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