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3 ragazze amiche iniziano un gioco perverso con il professore di letteratura appena arrivato e vittima di aver visto troppe volte l’Attimo Fuggente. Il professore non ha il carisma e la determinazione del personaggio di Robin Williams e si è trasferito per un poco chiaro affare spiacevole capitato dirante il suo precedente incarico, ed è ancora convinto che la letteratura salverà il mondo.
Le ragazzine intuiscono il punto debole del professore e iniziano a stuzziicarlo dove fa più male: la moglie e il figlio. Il professore si dimostra particolarmente vulberabile al fascino della più maledetta delle 3, la più bella, la capo branco e sembra dimenticare l’amore che nutre per la famiglia.
Recensione
20 anni dopo Sex Crimes, l’Italia risponde con la sua versione modificata e scorretta. L’ambiente liceale c’è, il professore da incastrare pure, la motivazione anche. Se nel primo film la motivazione era dettata da una doppia vendetta (americanissima), nel secondo (Made in Italy) è puro estetico capriccio, quasi a testimoniare che in 20 anni si è andata ad assottigliare ulteriormente la percezione fra ciò che è giusto e sbagliato.
Il professore in entrambi i casi è schiavo dei propri impulsi. In Sex Crimes però, non ha famiglia o figli (la puritanissima America esce sempre anche in film come Sex Crimes). e poi c’è il colpo di scena finale che in questo Gioco da Ragazze speri ci sia, ma non arriva.
Scritto prima della tragedia di Meredith (2007) e dopo il delitto di Novi Ligure (2001), il libro racconta la degenerazione dei costumi italiani alla quale non ci vogliamo abituare.
Forse merita un voto migliore. Forse no.
Forse lo avrebbe avuto se ci fosse stato il twist.
Da 1 a 10?
5
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