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Uno scalatore austriaco fugge da un campo di prigionia in India e si rifugia 7 anni in Tibet. L’esperienza lo cambierà profondamente rendendolo un uomo migliore.
Recensione
La sceneggiatura di 7 anni in Tibet segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: uno scalatore austriaco viene selezionato per scalare l’Himalaya
- Chiama per l’avventura: viene arrestato e messo in un campo in India
- Rifiuto della chiamata: scappa e rifiuta la compagnia degli evasi dal campo
- Incontro con il mentore: incontra primo un compagno di prigionia e poi il piccolo Dalai Lama
- Attraversando la prima soglia: si dirigono insieme verso il Tibet, il tetto del mondo e riescono ad arrivare nella città del Dalai Lama
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici: il popolo tibetano è ospitale. Un funzionario tibetano entra nell’orbita cinese e accelera la disfatta. I cinesi vogliono il Tibet. Il Dalai Lama vuole la pace e essere amico dello scalatore
- Avvicinamento alla caverna più profonda: lo scalatore riceve una lettera dal figlio che gli dice che non è suo figlio
- Il calvario: il Tibet si arrende (sulla carta)
- Ricompensa: lo spirito tibetano non si arrende (la bandiera che sventola sulla montagna scalata alla fine del film è quella tibetana)
Terzo atto
- La resurrezione: il Dalai Lama incita lo scalatore a tornare a casa e a recuperare il rapporto con il figlio
- La strada del ritorno: lo scalatore torna a casa in Austria
- Ritorno con l’elisir: lo scalatore scala una montagna con suo figlio grande
Costato 70 milioni di dollari, ne incassa oltre 131.
Da 1 a 10?
8
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