Femmina Ribelle – Film 1956

Femmina Ribelle – Film 1956

  • Categoria dell'articolo:Vintage Movies
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La trama

Femmina ribelle, traduzione impropria di The Revolt of Mamie Stover, La Rivolta di Mamie Stover, racconta la vita di una bella 27enne in fuga da San Francisco con l’intenzione di fare fortuna alle Hawaii. In viaggio in nave incontra un giovane e aitante scrittore che le lascia del denaro per rimettersi in carreggiata.

Si incontrano dopo poco, mamie da bruna e diventata rossa ed è diventata la stella di una balera. Guadagna bene e chiede allo scrittore di aiutarla inviando dei soldi al padre, che ignora come la figlia si guadagna da vivere.

Dopo poco a casa dello scrittore arriva una lettera del padre di Mamie e lo scrittore scopre di essere diventato un ricco marito per la ragazza. Litigano: lui le dice che non sopporta sentirla parlare solo di soldi e lei gli rinfaccia che le parla in questo modo solo perché non ha mai avuto problemi di denaro.

Alle prime luci dell’alba del 7 dicembre 1941 i giapponesi attaccano e lo scrittore corre incurante del pericolo per assicurarsi che Mamie sia in salvo. In tempo per un bacio e lo scrittore che appartiene alla riserva si arruola.

Mamie intanto fa affari nel mercato immobiliare comprando per pochi dollari le case, appezzamenti e tutto quello che può.

Al domestico dello scrittore Mamie non va a genio. Non la considera all’altezza.

Lo scrittore vuol portare la relazione su un altro livello, si dichiara, le infila un anello al dito e le dice di lasciare il lavoro alla balera e parte per il fronte.

Mamie torna alla balera con l’intenzione di lasciarla per mantenere la parola data allo scrittore. La tenutaria però le instilla il dubbio (e se lo scrittore morisse, e se cambiasse idea?) oltre a rilanciare sui soldi (guadagnerà il 60% sulle consumazioni).

Mamie continua a lavorare e incontrando nuovamente un militare, che aveva incontrato in precedenza con lo scrittore, al quale chiede di darle lezione di golf all’esclusivo circolo di Honolulu. Il maestro di golf le ricorda che nessun uomo per bene vorrebbe come madre dei suoi figli una collezionista di scontrini.

La balera ha grande successo, anche grazie a una mirata campagna fotografica nella quale Mamie appare in tutto il suo splendore (adesso prende l’80% su tutto). Le foto però arrivano al fronte dove combatte lo scrittore che non è felice. Alla prima occasione torna a Honolulu e la lascia.

Mamie lascia le Hawaii, torna a San Francisco , di nuovo bruna e si dirige all’aeroporto avendo capito di aver perso l’amore della sua vita per ingordigia.

Recensione

Il libro dal quale è stato tratto il film è molto più esplicito. A San Francisco Mamie lavora per strada come prostituta. A Honolulu, ottiene una promozione trovando lavoro in un bordello. Tutte cose che un conto è scrivere, cosa totalmente diversa è metterle sullo schermo.

Il critico letterario Ermanno Comuzio (1923 – 2012) così commenta il film:

La storia di questa “femmina ribelle” è “esplosiva”. Con le sue spalle larghe da lottatrice, Jane Russell impersona al meglio un personaggio femminile davvero inedito. È il corrispettivo femminile degli implacabili e dei conquistatori, di quelli che vogliono prendere il mondo nelle loro braccia. […] The Revolt of Mamie Stover è un film anticonformista, tipico dell’ultimo periodo di attività di Walsh, sempre più insofferente delle pastoie, sempre più esplicito nei suoi discorsi, sempre più diretto nel suo filmare, oltre che dedito allo smontaggio dei meccanismi interni del più tipico e più standardizzato cinema hollywoodiano, e quindi anche del proprio cinema.

Ermanno Comuzio, Walsh, La Nuova Italia, 1982.

Da 1 a 10?

7

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