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Una giovane donna riesce a coronare il suo sogno di diventare missionaria in Cina e si ritrova a lavorare come butta dentro per La Locanda della Sesta Felicità.
Recensione
La sceneggiatura de La Locanda della Sesta Felicità segue le regole del viaggio dell’eroe in 3 atti.
Primo atto
- Mondo ordinario: una giovane donna crede di essere nata per fare la missionaria in Cina
- Chiama per l’avventura: fa domanda
- Rifiuto della chiamata: viene respinta perché non ha fatto studi appropriati
- Incontro con il mentore: inizia a lavorare come domestica (second maid) per un esploratore con contatti in Cina. Dice. “For that I am qualified.”
- Attraversando la prima soglia: la giovane donna riesce a partire
Secondo atto
- Prove, Alleati e nemici: i pregiudizi e i giapponesi sono i nemici. Una volta vinti i pregiudizi, la giovane donna trova solo alleati
- Avvicinamento alla caverna più profonda: la vecchia missionaria per la quale lavora e la giovane donna viene invitata a tornarsene a casa
- Il calvario: scoppia la guerra con il giappone e la giovane missionaria deve portare una colonna di bambini in salvo
- Ricompensa: la aiutano tutte le persone che ha incontrato nel suo soggiorno in Cina (una di questa anche al costo della vita)
Terzo atto
- La resurrezione: riesce ad arrivare ad una missione oltre le montagne con tutti i bambini che entrano nel villaggio cantando
- La strada del ritorno: ritorna a casa (al suo villaggio oltre le montagne)
- Ritorno con l’elisir: incontra lo stesso uomo che aveva bocciato la sua richiesta in Inghilterra e gli chiede se si ricorda di lei. Lui le risponde: “Yes, I remember. Gladys Aylward, who wasn’t qualified to come to China.”
Costato 3,5 milioni di dollari, ne incassa quasi 4,5.
Da 1 a 10?
7 e mezzo
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