Chi dice che Lady Oscar è Morta?

Chi dice che Lady Oscar è Morta?

Lady Oscar è davvero morta? Per una generazione di ragazzine il 14 luglio non è l’anniversario della presa della Bastiglia, ma della morte di Lady Oscar. La stessa generazione di ragazzine ancora si commuove ancora vedendo le ultime puntate dell’anime: un escalation di avvenimenti dalla terribile notizia del dottore, alla scoperta della cecità di André, alla reciproca dichiarazione di amore dei protagonisti, alla uccisione di Andrè sulla riva della Senna e alla successiva morte di Lady Oscar durante la presa della Bastiglia. Non ci sono spoiler. Se non hai visto l’anime o letto il manga mi dispiace. Cerca di rimediare leggendo la nostra recensione e poi torna a trovarci qui.

Ora, che Lady Oscar sia morta, è morta. Muore nell’ultimo episodio trivellata da colpi di fucile.

Nel corso degli anni ci sono stati dei cross-over con l’intento di riportarla in vita.

In televisione, il primo è stato Lupin III, nell’episodio 101 della seconda serie, Le Nuove avventure di Lupin III, dal titolo “Folle Amore a Versailles”, che in italia è stato trasmesso dopo Lady Oscar, mentre in Giappone la trasmissione dell’anime di Lady Oscar sulle reti giapponesi è successiva a questo episodio di Lupin.

Per gli amanti delle date, questo episodio di Lupin III è stato trasmesso in Giappone il 17 Settembre 1979, Lady Oscar, l’anime, il 10 Ottobre 1979. Nella puntata di Lupin non c’è però nessuno spoiler dato che il manga Le Rose di Versailles (Lady Oscar) veniva pubblicato per la prima volta il 21 maggio 1972.

La genialità di questo cross-over, il primo di molti, è che si è potuta realizzare abbastanza facilmente: la casa di produzione (Tokyo Movie Shinsha) è la stessa e questo elimina problemi di copyright e di campagne di marketing, hanno capito che i ritorni sarebbero andati in ogni caso nella stessa direzione e non avrebbe scontentato nessun fandom, tanto più che questo episodio di Lupin, come accennato prima, aveva come obiettivo quello di essere in Giappone un teaser per la prossima messa in onda dell’anime di Lady Oscar.

In questa serie, la seconda, Lupin ha la giacca rossa. Come Oscar cambia colore dell’uniforme nel corso degli episodi, Lupin cambia colore delle giacca a seconda della serie.

“Folle amore a Versailles”, Lupin viene ingaggiato da Oscar per recuperare la corona di Maria Antonietta. In realtà è un diversivo, quello che vuole veramente Oscar è l’anello che la Regina indossava e andato disperso che contiene la chiave per farla riunire al suo André.

Le parole di Goemon concludono l’episodio che vede Oscar, finalmente riunita ad André:

“Ci sono cose che la scienza non potrà mai spiegare”.

Da apprezzare in questo episodio tre momenti in ordine sparso:

Oscar che in duello viene spogliata da Lupin. In questo caso le citazioni sono doppie. Sin dalla prima serie di Lupin, le protagoniste vengono spogliate durante le scene di azione. Ha fatto epoca Fujiko, con capelli lunghi e rossi, al suo debutto nel primo episodio della prima serie: “Trappola su 4 ruote”.

Questa serie, per molti, una fra le migliori dell’universo di Lupin, annovera collaborazioni illustri come Hayao Miyazaki (il papà di Totoro) ed Isao Takahata (quello de La Grande Avventura del Piccolo Principe Valiant), vede Lupin indossare la sua giacca verde e guidare per tutta la serie una splendida Mercedes SSK del 1928 gialla. In dettaglio la povera Fujiko viene catturata e torturata dal cattivo di turno con delle manine meccaniche. Arriva Lupin e la salva. Il tema si riete per n volte in ogni serie e in ogni film.

Quindi se in ogni serie di Lupin alle ragazze vengono strappati i vestiti, e dato che nella serie di Lady Oscar, alla protagonista vengono strappati i vestiti (forse l’episodio più viso della serie), cosa può succedere ai vestiti di Oscar, quando Oscar incontra Lupin? La conclusione del sillogismo è inevitabile: Lupin strappa i vestiti a Oscar e tira un respiro di sollievo quando capisce che la persona della quale si stava innamorando non è un uomo.

Ultima nota: Oscar lupinizzata è un vero tocco di classe.

La seconda sequenza degna di nota vede Lupin vestito come un cortigiano alla Reggia di Versailles, potrebbe essere un omaggio al Conte Fersen? Al padre di Oscar? La giacca arancione c’è. Da qualche parte nell’anime, ma c’è. Non mi ricordo dove, purtroppo.

Piccolo appello: se anche tu, come me, te la ricordi e sai chi la indossa, mandaci nome del personaggio, episodio o episodi e foto e la pubblicheremo sotto. Grazie!

Ed infine, il terzo momento degno di una piccola riflessione è quello che vede Oscar in procinto di prendere il volo con il suo biplano vestita come Amelia Earhart, l’aviatrice statunitense dispersa nel 1937 sull’Oceano Pacifico a 39 anni.

Sarà il capello riccio e mosso, il naso all’insù, l’espressione consapevole di essere una donna fuori dal comune e non avere paura delle chiacchiere della gente, sarà per l’occhio blu di Amelia, sarà per le parole che ci ha lasciato, oltre alle sua imprese, ma Oscar e Amelia mi sembrano molto vicine come stile e come visione del mondo.

“Women must try to do things as men have tried. When they fail, their failure must be but a challenge to others.”

Photograh, “Amelia Earhart deep sea diving off Block Island” Back 07/25/1929 Record Group 306 Records of the U.S. Information Agency Still Photos ID #306-NT-279C-34 Caption on back: “656265-AN AVIATOR LEARNS THE THRILLS OF DEEP DIVING. BLOCK ISLAND- MISS AMELIA EARHART, STILL THE ONLY WOMAN TO FLY THE ATLANTIC, EMERGES FROM THE BOTTOM OF THE SEA OFF BLOCK ISLAND. 7/25/29.” 14796_2007_001

Nel mondo di Lupin III oltre a questo specifico episodio, Oscar compare in tutti gli episodi dello spin off di Lupin III dal titolo: “Lupin the Third – La donna chiamata Fujiko Mine”(2012), dove la somiglianza con Amelia diventa più evidente. Oscar ha i capelli corti, è assistente dell’ispettore Zenigata, e, udite udite, diventa un ragazzo. A questo punto se raccontassimo questo cross-over a Leo di Un Sacco Bello, Carlo Verdone gli farebbe dire “In che senso?”, mentre da dietro le spalle di Leo spunterebbe Mara da Viaggi di Nozze, esclamando con le ascelle alzate: “Ma che, davero?”

Sorpresa a parte, stilisticamente da notare sono i colori grigi di Oscar, tranne per alcuni dettagli come gli alamari color oro e la spilla sulla giacca che richiamano i dettagli di tutte le uniformi indossate da Oscar e gli immacabili occhi blu.

L’Oscar della Ikeda è un soldato, l’Oscar in questo cross-over è un poliziotto, entrambi in personaggi sono dalla parte dell’ordine costituito.

E ancora, il taglio di capelli in questa versione di Oscar è lo stesso, solo molto più corto, alla Amelia Earhart, per intenderci, mentre il colore è diverso: anche quello grigio.

Il bicchiere di vino è sempre presente e poi c’è anche qualcosaltro che nasconda un segreto? Il fatto che Oscar venisse chiamato “bel giovane uomo detective della rosa” e che di fatto è nato in Francia potrebbero essere forse prove indiziarie o circostanziali?

Nel 2013, Oscar appare in un nuovo anime con un Lupin leggermente modificato (la mano è di Monkey Punch): Bakumatsu Gijinden Roman. Il protagonista (un Lupin con la barba) e sua sorella sono una specie di Robin Hood, siamo sempre in tema di ladri. Nell’episodio 10, trasmesso per la prima volta in Giappone il 12 marzo 2013, un’altra protagonista della storia, Otsu, con parrucca bionda (Otsu ha in realtà i capelli rossi e lunghissimi come la prima versione di Fujiko), pantaloni attillati e camicia bianca con jabot viene colpita da una pallottola di proiettile dall’antagonista. Mancano i petali di rose, per il resto c’è proprio tanto.

Una nota interessante: di questa serie nasce prima il pachinko (una slot machine verticale che ricorda tanto i nostri flipper) e poi l’anime.

https://www.youtube.com/watch?v=fzbpNF8Jj0w&list=0

Sempre in tema di ladri, una citazione a Oscar compare in Occhi di Gatto, nell’ultimo episodio dell’Anime, il 73esimo, trasmesso per la prima volta in Giappone l’8 luglio 1985 dal titolo Finzione o Realtà. I protagonisti della serie sono tutti impegnati a recitare in uno spettacolo teatrale. Gli abiti di Lady Oscar sono indossati dal capo della polizia (un uomo che si traveste da un uomo che in realtà è una donna), e al suo fianco Toshio-Matthew in completo da cerimonia con tanto di piuma e jabot rigorosamente total white, come total white era il vestito indossato da Oscar per andare a ballare con Fersen.

Facciamo adesso un passo indietro e dopo aver terminato di giocare a ladri e poliziotti, andiamo in ambito sportivo. Lady Oscar nel corso della sua carriera ha dato prova di saper cavalcare, nuotare, tirare al bersaglio (pistola, arco), lottare (dal pugilato al wrestling, alla lotta indiscriminata: le discipline di contatto ci sono tutte), inoltre è stata la prima a fare parkour. Tutti questi talenti non potevano essere ignorati dalla stella sportiva degli anni ’80: Gigi La Trottola, anime di 65 episodi trasmessi per la prima volta in Giappone fra il 1981 e il 1982. Da sportivo a sportiva la citazione era quasi scontata.

Un altro collegamento fra i 2 anime, nella edizione italiana, consiste nella sigla: entrambe firmate d Riccardo Zara de I Cavalieri del Re. Ed è forse proprio per questo motivo sono 2 belle sigle.

Se tu che stai leggendo adesso, sei un appassionato di Gigi e ti ricordi, se non tutti, qualcuno degli episodi dove compare la citzione a Lady Oscar o Star Wars, scrivici, lascia un commento, aiutaci ad essere più precisi indicando il numero esatto dell’episodio di Gigi dove compaiono questi tributi.

Gigi la trottola è il filo conduttore a un’altra grande citazione apparsa in Muteking. In una puntata di Gigi (la 12esima) trasmessa per la rima volta in giappone il 20 dicembre 1981 e dal titolo il colpo micidiale di Alan, vediamo Gigi e Salomone guardano Muteking in televisione (guardano il dodicesimo episodio della serie). Ed è un vero peccato. Avrebbero potuto vedere il finale di Muteking dove l’antagonista si trasforma in Lady Oscar per dichiarare il suo amore a Muteking. Episodio 55 o 56 (20 o 27 settembre 1981).

Se leggi e sai con esattezza in quale episodio di Muteking si trova questa scena, scrivici una email o lascia un commento, così aggiorniamo questp post.

Sempre nel 1981, un altro anime comico si avvicina a Lady Oscar, si tratta del franchise Time Bokan, per la precisione Yattodetaman, la quinta serie che vede un protagonista che nasce dalla fusione di Yattaman e Tekkaman, e che prosegue la fortunata saga iniziata nel 1975 con la serie la Macchina del Tempo e che poi è continuata a partire dal 1977 con Yattaman, e poi e poi sino al 2016. Forse l’anime più longevo della storia.

Yattodetaman, noto anche come Calendar Man, narra le vicende di un gruppo di amici e nemici, entrambi alla ricerca del Cosmopavone, un pavone magico capace non solo di volare nello spazio e nel tempo, ma anche di acquisire le sembianze di oggetti che nel passato sono stati protagonisti della tradizione culturale di un paese, come per esempio in un rotolo di pergamena buddista, nell’abominevole uomo delle nevi, oppure che, anche se apparentemente indignificanti come un maiale, una pepita d’oro o un baobab sono l’occasione per parlare di uomini e donne che la storia l’hanno fatta veramente. In ogni episodio c’è un riferimento a uno specifico evento storico, personaggio storico o anche mitologico, leggendario o culturale. Questa in sostanza la ricetta perfetta per il successo di questa specifica serie di Time Bokan e del franchise in generale.

Il primo episodio è stato trasmesso in Giappone il 7 febbraio 1981.

Nell’episodio 21 di Yattodetaman, trasmesso per la prima volta il 27 giugno 1981 e dal titolo La Principessa del 700, al minuto 7:56, dopo che la principessa Lunedì si è preparata per partecipare al ballo, il Conte Don Giovanni appare in scena scendendo da una scalinata abbigliato da Lady Oscar in uniforme bianca e chiede a Lunedì il motivo delle sue risate, chiamandola Andrè.

Anche per questo cartone, la sigla italiana è di Riccardo Zara, dei Cavalieri del Re.

Perché abbandonare una bella idea? il 9 luglio 1983 nella 7ima serie del franchise, Itadakiman, inedita in Italia, l’episodio 12 è dedicato a Lady Oscar. Per la verità, non solo la serie. Al minuto 1:08, il trio Dronio di turno compare in abiti in puro stile Versailles.

Il titolo di questo episodio in italiano suonerebbe come La Storia delle Rose di Kiseki urusaiyu (Kiseki urusaiyu no bara monogatari). Al minuto 5:37 arriva Oscar in divisa rossa e con rosa in bocca, ma già da subito gli eroi sospettano qualcosa. La certezza giunge prima dell’arrivo di Oscar quando vngono accerchiati da soldatesse tutte bionde. Un inizio che ricorda molto il film il prescelto con Nicholas Cage (2006). Se non lo avete visto, non avete perso niente. A breve la recensione.

Citazione nella citazione Oscar alla fine si trasforma in una mantide religiosa, tipo i meganoidi di Don Zauker quando devono affrontare Daitarn III e la Miss Dronio di turno ricorda tanto Koros, il comandante supremo dei meganoidi.

Ovviamente vincono i buoni.

In un franchise dedicato al tempo come Time Bokan, i numeri hanno un significato anche al di fuori del cartone e in questo caso per gli sceneggiatori in primis e poi, in seconda battuta per i fan. Nell’11esima serie del franchise, Time Bokan 24, l’espisodio numero 21, della prima serie, trasmesso per la prima volta in Giappone il25 febbraio 2017, è ambientanto nel 18esimo secolo e si intitola Versailles era in verità un centro di…..

In dettaglio Bimajo, la rosa nera di turno, anche se il nero della tutina di Miss Dronio, è un bel violetto acceso, ha lo stesso carattere di Dronio, stessi acocmpagnatori e nel momento in cui sopraggiunge la sconfitta finale si lancia in sogni ad occhi aperti.

In questo episodio dedicato al Lady Oscar, Bimajo sul finale si inginocchia in un campo di erba battuto dal vento, tenta di stringere in mano dei petali di rosa rossa, ma le volano via.

Nell’anime della Ikeda, i petali che volano dalla mano di Oscar erano bianchi.

Grande citazione di Oscar anche in Lamù. Nel 1978 viene esce il primo numero del manga in Giappone, mentre nel 1981 viene trasmesso il primo episodio dell’anime. Tutti conoscono Lamù, quindi non mi dilungo sulla trama. Forse meno conoscono un personaggio della serie Ryūnosuke Fujinami, bello, atletico, forte, coraggioso e, tenetevi forte, donna. Come Oscar, Ryūnosuke nasconde la propria identità femminile sotto abiti maschili, non per una sua scelta ma per volere del padre che desiderava follemente un figlio maschio.

Ryūnosuke compare nel manga per la prima volta nel capitolo 147-148 Vol. 15, mentre nell’anime nell’episodio 63 trasmesso per la prima volta in Giappone il 23 marzo 1983 (per l’Italia arriverà nell’episodio 86 dal titolo Arriva Ryunosuke).

Nel 1982 nella terza puntata di Patalliro! (anche in questo caso prima dell’anime, c’è il manga) compare un personaggio che ricorda Oscar non solo per look e rosa. Altra citazione.

https://www.youtube.com/watch?v=diXktx78U7Y

Sempre in Patalliro! da segnalare la sigla a tema floreale.

https://www.youtube.com/watch?v=sbVC2CcSgNI

Il tempo è tiranno. La nostalgia viene anche a Ryoko Ikeda e nel 1986, anno successivo al tributo a Oscar in Occhi di Gatto (alcune fonti riportano il 1985, facendolo contemporaneo di Occhi di Gatto), la Ikeda pubblica Versailles no Bara Gaiden, tradotto in Italia con il titolo Lady Oscar – Le storie gotiche. Fedele alle sue Rose, la Ikeda non poteva far risorgere Oscar e allora colloca le sue storie gotiche cronologicamente prima del ferimento all’occhio di André . Di fatto è una miniserie manga all’interno della serie principale. Uno spin-off vero e proprio.

Grazie a queste storie gotiche apprendiamo cose che Lady Oscar è zia. Avendo solo sorelle maggiori ed essendo lei stessa in età da marito non è una notizia sconvolgente. Maria Antonietta fa solo una breve apparizione, sottolineando l’intendo della Ikeda di voler offire una dimensione più domestica di Oscar. Oltre alla nipotina, che appare in tutti i volumi, uno spazio è dedicato ad un presunto figlio del generale Jarjayes, un dettaglio che farebbe crollare tutte le scelte della vita di Oscar. Spoiler con il punto interrogativo: se la Ikeda è fedele a se stessa e Oscar viene data in pasto ai fucilieri della Bastiglia, di chi è figlio il ragazzino?

Nel 1986 esce un altro manga, che a Lady Oscar deve molto: La spada di Paros di Yumiko Igarashi (11 anni prima dalla matita della Igarashi nasceva Candy Candy e molto dopo Georgie). la protagonista è Erminia, unica erede al trono, che coscientemente rifiuta la propria condizione di donna perché sente di avere un cuore da uomo. Combatterà per la sua mano come fece Oscar prima di lei quando si presentò alla festa per scegliere il suo futuro marito in uniforme, e come fece molto anni dopo un’altra ricciolona, rossa, Merida (The Brave 2012) tirando con l’arco per vincere la sua mano. Succede anche altro.

3 volumi che hanno segnato una svolta importante nela rappresentazione dell’identità di genere.

Sopra una illustrazione di Erminia con la spada e vestiti che ricordano quelli di Oscar nel suo ultimo ristratto

Ranma 1/2 è un altro cartone animato che sulla scia del binomio uomo donna, tutto in uno, ha fatto la sua fortuna. In questo caso a differenza di Oscar che dal padre è costretta a vestire abiti maschili per onorare il blasone di famiglia, in Ramna è sempre il padre ad aver portato il figlio in Cina ad allenarsi in un luogo con delle sorgenti maledette, le Sorgenti Maledette di Jusenkyo, che trasformano tutti coloro che vi cadono dentro negli animali o nelle persone che negli anni vi annegarono.

Ramna ogni volta che viene bagnato con acqua fredda si strasforma in una donna, Il padre di Ramna; Gemna Saotome, in un panda gigante a e quando si trasforma in panda, molto spesso, lo vediamo portare cartelli con scritte varie per comunicare o indossare vari capi di abbigliamento. Nell’episodio 14 della prima serie (unica al momento) trasmesso per la prima volta in Giappone il 19 agosto 1989, e dal titolo Hanno rapito P-Chan!, Gemna Saotome in versione panda gigante è stato vestito da una giovane pattinatrice con la divisa rossa di Lady Oscar come se fosse una immensa bambola pelosa. Andiamo con ordine: un uomo, trasformato in animale, travestito con una uniforme indossata da una donna che combatte come un uomo. Rumiko Takahashi sei un genio: l’identità di genere diventa panica! Siamo nel 1989.

Nel 1994, nel manga Il giocattolo dei bambini, la protagonista Rossana viene a sapere che il manager della madre ad André, per il fatto di seguirla come Adré faceva con Oscar.

Nel 1996 Lady Oscar viene omaggiata dalla Regina Nehelenia in Sailor Moon. L’episodio è il 166esimo intitolato La Vittoria dei Sogni della serie Sailor Moon SuperS, il quarto del franchise, e venne mandato in onda per la prima volta in Giappone il 2 marzo del 1996. Al minuto 0:35 compare tutta la corte di Versailles, Oscar inclusa con unifome rossa e capelli in tinta. Chissà il motivo di tale cambiamento.

https://www.youtube.com/watch?v=QRinwof0Z4s

Sempre nel 1996, Slayers (in italia originariamente trasmessa con il titolo Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina) omaggia la Ikeda nell’episodio 43, Il Regno delle Donne, in onda in Giappone per la prima volta il 26 luglio dello stesso anno.

La trama è un po’ Ramna, un po’ Itadakiman, con quel pizzico di Nicholas Cage ne Il Prescelto che non guasta mai. Al minuto 7:54, nella prima parte del cartone, appare prima una rosa e poi la mano che la offre. Oscar in divisa bianca,

La battuta finale di questo episodio di Slayers è un’altra grande citazione a un film dove lo scambio di abiti e fra uomini e donne è diventato un cult; A Qualcuno Piace Caldo di Billy Wilder (1959).

Nell’anime Tokyo Baby Game, data di inizio pubblicazione 1997 in Giappone, la protagonista omaggia la Ikeda in 2 volumi del manga. Il primo addirittura con la copertina. In questo caso, ogni riferimento non è casuale.

La serie animata Hand Maid May va oltre. La serie consiste in 10 episodi, 1 speciale e un OAV, ovvero un cartone che è stato fatto espressamente pe ril mercato home video.

Il primo episodio di Hand Maid May è stato trasmesso sulle reti giapponesi il 26 luglio 2000. I protagonisti della serie guardano una telenovela dal titolo “Turbine di Passione”. Ecco avete presente Cuore Selvaggio? Ecco qui si va oltre. La cosa divertente è duplice: la prima è che prendono in giro tutti noi che stiamo attaccati al video sospirando per le vicende dei personaggi, la seconda è che i personaggi di Turbine di Passione sono, guarda caso, i protagonisti dei capolavori (anche) della Ikeda.

Gli interpreti di Turbine di Passione rimandano a:

  1. Oscar (con un pizzico di Rei Asaka di Caro Fratello) interpreta Julien
  2. André (con un pizzico Jin Munakata detto Jeremy, anche se non lo ha scritto la Ikeda però ha una grave malattia quindi potrebbe rientrare) interpreta Yamazaki
  3. Jenny Hiromi di Jenny la tennista (in virtù del fatto che se Yamazaki è Jeremi, Mika deve essere Jenny, ma ci vedo anche un pochino di Naoko e Kaoru sempre di Caro Fratello) nella parte di Mika

Oscar/Julien a parte, secondo te a chi assomigliano Yamazaki e Mika? Scrivici o lascia un commento sotto a questo post. https://www.youtube.com/watch?v=HJICjTIpkaU

Nel 2000, nell’anime Excel Saga, episodio 21 dal titolo Visual K, al minuto 7:05 potete vedere l’antagonista della puntata in versione rock, arrotolato dai rami di rovo. L’episodio è stato trasmesso per a prima volta in Giappone il 2 marzo 2000.

Anche nel cartone Hamtaro, i protagonisti incontrano Oscar, che diventa un veterinario assistito dal fido André. L’episodio si chiama L’Influenza di Bijou, è stato trasmesso per la prima volta in giappone il 9 novembre 2001, episodio 71 della serie Hamtaro – Piccoli criceti, grandi avventure.

Nel 2004 esce il manga Cat Street. In una tavola (se la trovate mandatemela) alla protagonista viene consigliato dalla amica, Momiji Noda, con la cuffiettina come la nonna di André, che dovrebbe dedicarsi ai classici, come Lady Oscar.

Nel 2006 esce Sora no Manimani, un anime di appena 12 episodi che vedono una giovane ragazza innamorata persa di un coetaneo entrambi iscritti al club di astronomia della scuola. In una sfida di club scolastici, il club del teatro gioca una carta pesante, 2 studenti abbigliati come Lady Oscar in divisa rossa e rosa in tinta e Maria Antonietta in rosa baby: una apparizione di una ventina di secondi scarsi che manda in delirio tutti. La scena è stata ripresa dall’omonimo anime.

Se siete appassionati di questa serie e se trovate il link in rete, segnalatelo nei commenti, e metteremo il link alla scena dell’anime a questo post.

Sora no Manimani continua la tradizione di anime a trama scolastica, che ben si prestano a omaggiare la Ikeda inserendo il club di teatro che mette in scena Lady Oscar.

In Nana, anime del 2007, nella puntata dal titolo Hachi, shiroganese (minuto 6:59 del video), uno dei personaggi Naoki Fujieda si trasforma per un momento in Rosalie Lamorlière (outfit da ellenamento con la spada in gilet azzurro e camicia bianca).

https://www.youtube.com/watch?v=YemAc9KhSG8

Sempre mel 2007, nell’episodio 10 dal titolo Lesson 10 Miseru toiu koto, della serie Nodame Cantabile, trasmesso per la prima volta in Giappone il 15 marzo 2007, i personaggi omaggiano alternativamente Mozart (coetaneo di Maria Antonietta), Maria Antonietta e André. Vedere per credere.

E non è l’unico riferimento al capolavoro della Ikeda.

Il 3 agosto 2007, per la primissima volta in Giappone viene trasmessa la puntata 18 dal titolo Due Principi per Karin dell’anime Kamichama Karin, dove i riferimenti a Oscar abbondano.

Nel 2008, altra citazione nell’anime (preceduto dall’omonimo manga) Macademi Wasshoi! dove uno dei personaggi della serie si vede cirdondato da rose viola (o nere)?

Sempre nel 2008, nell’anime Itazura na Kiss (25 episodi), il protagonista principale, Naoli Irie, algido e biondo viene avvistato vestito con l’uniforme bianca di Oscar.

Questo anime è preceduto dal manga omonimo e se lo conosci e se sai che una citazione analoga viene fatta ll’interno, scrivici nei commenti in che volume di trova o mandaci una mail.

Itazura na Kiss è stato un successone tanto da essere seguito/preceduto da ben 4 drama (live-action per la tv).

Il primo è del 1996, con Aiko Sato e Takashi Kashiwabara ed è Made in Japan (9 episodi). Il secondo live-action per la tv, del 2005 con Ariel Lin e Joe Chen è una produzione Made in Taiwan (30 episodi con sequel trasmesso dal 2006 al 2008). Nel 2010 esce una versione coreana con Kim Hyun Joong, Jung So Min, Lee Tae Sung (16 episodi e 7 speciali). Nel 2010 esce il reboot Made in Japan con Yuki Furukawa and Honoka Miki e nel quale i protagonisti della prima serie hanno un cameo (16 episodi).

Ora, se hai visto anche in tutti questi live action il protagonista maschile con l’uniforme bianca di Lady Oscar, mandaci una mail o scrivi nei commenti i dettagli (serie, episodio etc).

Nel 2009 esce in edicola il manga GE – Good Ending, sempre a tema scolastico, dove i riferimenti a Oscar anche in questo caso sono presenti e molto teatrali. Iniziano nel capitolo 65 del libro 5. In una tavola, i protagonisti, Seiji e Yuki vengono raffigurati fra i rovi. Rovi molto cari all’iconografia di Lady Oscar, legata al fatale bellezza della rosa, tanto bella quanto destinata a durare poco.

In queste altre 2 tavole dello stesso capitolo, un’altra protagonista della storia, a Risa, viene fatta indossare al divisa da Girodelle, per recitare Le Rose di Verssailles. Risa indosserà la divisa anche in altri capitoli. In queste tavole racconta al protagonista maschile la storia che metteranno in scena. Seiji risponde:

“Non ho ben capito. sembra abbastanza compicato.”

Sempre nel 2009, viene trasmessa per la prima volta in Giappone la serie tv Haken no Oscar (La Spedizione di Oscar) dove in 6 episodi, la protagonista, Katsuko, fan del capolavoro della Ikeda, cerca di trovare la forza per affrontare le difficoltà della sa vita ispirandosi a Lady Oscar. In particolare, ogni volta che Katsuko si arrabbia, si immagina come lady Oscar durante la presa della Bastiglia e in questo modo si ricarica. Nei sogni di Katsuko non poi manca Maria Antonietta e la stessa Oscar le parla (la voce è la stessa della doppiatrice dell’anime).

Nel 2009 nasce anche una linea di trucchi dedicata. L’azienda giapponese Creer Beaute che a sua volta appartiene alla Bandai (nome molto noto agli appassionati perché produce anche giocattoli, anime, videogioch) ha fatto questa operazione, creando collezini di trucci non solo per Lady Oscar, ma anche per Sailor Moon.

Attualmenteordinabili risultano:

La crema idratante di Lady Oscar

L’eyeliner (waterproof, a prova di lacrima) di Lady Oscar

La maschera di bellezza da notte di Maria Antonietta

Ma il catalogo è molto più ampio, e comprende anche:

  1. maschere all’acido ialuronico https://www.yesstyle.com/en/creer-beaute-rose-of-versailles-face-mask-3-types/info.html/pid.1074502256
  2. maschere rilassanti https://www.yesstyle.com/en/creer-beaute-rose-of-versailles-face-mask-7-pcs-3-types/info.html/pid.1074605277
  3. eyeliner pr le sopracciglia https://www.yesstyle.com/en/creer-beaute-rose-of-versailles-oscar-eyebrow-liner-2-types/info.html/pid.1075039716
  4. nastri per sigillare la maschera di bellezza, uno più carino dell’altro. Questo è con i ritratti dei protagonisti https://www.yesstyle.com/en/mt-mt-masking-tape-the-rose-of-versailles-female-characters-face-one/info.html/pid.1092352535
  5. questo nastro adesivo è dedicato all’infanzia dei protagonisti https://www.yesstyle.com/en/mt-mt-masking-tape-the-rose-of-versailles-childhood-one-size/info.html/pid.1092352538
  6. E non poteva mancare un nastro con le rose https://www.yesstyle.com/en/mt-mt-masking-tape-the-rose-of-versailles-rose-stripe-one-size/info.html/pid.1092352536##productAnchor

Nel 2010, la Ikeda viene omaggiata nel film di animazione The Making of Kuroshitsuji II, il quarto film dela serie Kuroshitsuji, da noi conosciuta anche come Black Butler – Il maggiordomo diabolico. In dettaglio al minuto potete vedere 3 personaggi della serie, la Regina Vittoria, Arthur Raindall e Tanaka indossare le divise da Guardia Imperiale (minuto 2:35).

 https://www.youtube.com/watch?v=xFo2yhNGxfM

Sempre nel 2010, nell’anime (anche n questo caso l’anime è successivo al manga) dal titolo Arakawa Under the Bridge, grande citazione alla Ikeda. Tutti i manga di Lady Oscar vengono indicati come la summa del sapere.

Molto più che una semplice citazione, ma un vero e proprio tributo lo ritroviamo ancora una volta nel 2010, nell’anime Kuragehime – La Principessa delle Meduse, dove il coprotagonista, Kuranosuke Koibuchi , un bellissimo ragazzo biondo dall’occhio ceruleo, si trova a indossare i panni di una ragazza per poter fuggire ai progetti che il padre ha fatto sul suo futuro.

Nel 2011 esce Silver Spoon, un manga dove si racconta la vita di un gruppo di studenti di un istituto tecnico si Agraria. Anche in questo caso si omaggia la Ikeda e sempre quando si parla di Francia. Abbiamo raccolto 3 citazioni:

  1. La prima quando Mayumi Yoshino, una delle protagoniste riceve la notizia che andrà a fare uno stage in Francia. Eccitatissima urla tenendo in mano una rivista con Lady Oscar in copertina che sa tutto perché ha studiato sui manga del fratello.
  2. La seconda quando Mayumi è ormani in Francia e Oscar appare sullo sfondo in uniforme brandendo, non la spada, ma una bella fetta di formaggio
  3. La terza volta è più sottile e si tratta del fidanzatino di Mayumi, André (ma che coincidenza!), bruno con gli occhi chiari e abbronzato (ma non mi dire!). André nel manga appare per la prima volta nel capitolo 130 (volume 15) pubblicato per la prima volta in Giappone il 18 febbraio 2020.

L’anime Silver Spoon viene trasmesso per la prima volta in Giappone nel 2013 (22 episodi in totale). Anche in questo caso vi chiediamo aiuto. Se sei un appassionato di SIlver Spoon, mandaci le immagini e segnalaci i numeri esatti e/o le puntate dove Mayumi omaggia la Ikeda. I collezionisti e fan di tutto il mondo ti saranno grati. Noi per primi.

Il 28 febbraio 2015, Oscar e André appaiono in Tantei Opera Milky Holmes (episodio 44 dall’inizio della serie oppure 8, se si riprende a contare gli episodi iniziando la numerazione da zero dopo lo speciale) dal titolo Nazotoki wa Sore ga Yappari o Yakusoku! no Zengo ni (La soluzione del mistero è un cliché. Prima e dopo). In questo episodio le Milky Holmes incontrano, a Londra, André, Oscar. Non perdete l’episodio sotto, ricco di rimandi alla infanzia di Oscar e André, alla successione del titolo nobiliare (viene ripetuto, a mia memoria, un paio di volte che deve andare all’erede maschio, facendo sorgere allo spettatore qualche interrogativo legittimo sull’identità di Oscar).

Vedetelo. Sottotitolato in spagnolo e con un lieto fine degno da romanzo di appendice, 

Nell’anime Mawaru-Penguindrum del 2011 (24 episodi), il lavoro della Ikeda è omaggiato nelle fantasie della giovane protagonista, Ringo Oginome, alimentate anche dal fatto che una delle sue professoresse di liceo, Yuri Tokikago  è una ex attrice che si è ritirata dalle scene dopo aver interpretato Maria Antonietta e cantandone la storia sulle note nella canzone La Tragedia di M. Non rovino nulla se scrivo che M sta per Maria Antonietta?

In questo anime, Mawaru-Penguindrum, si paga un tributo non solo a Lady Oscar, ma anche alla Takarazuka Revue, una compagnia teatrale nata all’inizio del XX secolo nella città di Takarazuka, vicino a Osaka.

La compagnia è specializzata in musical ed è composta esclusivamente da donne, che interpretano anche i ruoli maschili . In poche parole la Takarazuka Revue è l’opposto del Kabuki, compagnia teatrale sempre giapponese composta da attori che interpretano anche ruoli femminili e che mette in scena opere della tradizione teatrale nipponica.

Lady Oscar è Kabuki e Takarazuka Revue insieme: incarna gli ideali del Kabuki dell’onore, del coraggio, della forza e del rispetto e della Takarazuka Revue che vede finalmente le donne protagoniste della loro vita e in ruoli per molto, troppo tempo loro esclusi.

Con queste premesse la storia di Ikeda non poteva non essere rappresentata dalla Takarazuka Revue, che fa con la storia della Ikeda la stessa operazione che Fabrizio De Andrè ha fatto con la giovane donna che gli ispirò la canzone di Marinella: entrambi hanno ingentilito la morte della protagonista, o per usare le parole dello stesso De Andrè:

“La storia di quella ragazza mi aveva talmente emozionato che ho cercato di reinventarle una vita e di addolcirle la morte.”

(Fabrizio De André, da un’intervista con Vincenzo Mollica (1997)

La prima trasposizione Takarazuka di Lady Oscar è del 1974. Venne presentata al pubblico nell’agosto dello stesso anno. L’opera si intitola Takarazuka Berubara Grand Romance, scitta dal maestro Ueda Shinji (classe 1933) e da allora è stata messa in scena, migliaia di volte.

https://www.youtube.com/watch?v=Yt3L3mpSol8

Sempre a tema teatro, quindi il saper indossare abiti diversi dal proprio per poter raggiungere un obiettivo, la serie anime Hinako Note, appena 12 episodi trasmessi per la prima volta dalla televisione nipponica nel 2017.

La protagonista Hinako Sakuragi, lascia la sua casa di campagna per trasferirsi nella grande città per studiare. Si appassiona al teatro anche per superare la sua innata difficoltà a reazionarsi con gli altri. Entra in una compagnia tutta al femminile,

Se siete abbastanza veloci nella sigla iniziale originale dell’anime potete vedere le protagoniste omaggiare anche Lady Oscar, ma dovete essere veloci erché compare solo per mezzo secondo fra 1:16 e 1:17 del video, provare per credere.

E non basta. Guardate un po’ chi c’è in cima alle scale sul palcoscenico nella sigla finale sempre in lingua originale? La sigla ha una velocità umana, quindi non serve che vi segnali il minuto.

Sempre con l’escamotage della performance, ed n questo caso di attori in un set televisivo, nell’anime Sonix X, nell’episodio 23 dal titolo Festa a sorpresa / Un regalo Speciale al minuto 8:06 appaiono gli attori con gli abiti di Maria Antonietta e Fersen. Il primo episodio venne trasmesso in Giappone per la prima volta il 9 settembre 2003.

In Italia nel 2009, Lady Oscar diventa una opera rock, testi e regia di Andrea Palotto. Grande successo di pubblico. I combattimenti d’armi sono stati curate da Stefano Pantano, spadista, campione del mondo a squadre nel 1989, 1990 e 1993.

Un anime che non presenta una comparsata alla Oscar, ma un attingere a piene mani alla storia della Ikeda è la Stella della Senna o Tulipano Nero che dir si voglia.

Le produzioni di entrambi gli anime (e prima i manga) sono quasi contemporanee, non solo per trama anche per date di pubblicazione. Il manga della Ikeda esce in edicola in Giappone per la prima volta nel 1972, mentre La Stella della Senna nel 1975. Questi 3 anni di differenza ci fanno pensare che la Stella è venne creata inizialmente come una attenta operazione di marketing sulla scia della crescente popolarità che Oscar stava ottenendo in patria e non solo. Il prodotto però non è una copia, ma offre degli spunti interessanti di riflessione che hanno negli anni fatto de La Stella della Senna un cartone di tutto rispetto.

Anche se di budget inferiore, il talento di chi vi ha lavorato è indiscusso. 2 nomi per tutti:

  1. Yoshiyuki Tomino. Di Tomino sono le sceneggiature e gli soryboard di Astro Boy, La Principessa Zaffiro, Heidi, Star Blazers, e Hurricane Polimar (capolavori). Tomino ha diretto La Banda dei Ranocchi (Demetan e Ranatan) e parte di Kyashan (altro capolavoro).
  2. Akio Sugino character design di Jenny la tennista (i tratti dei cui personaggi assomigliano tantissimo alle versioni adulte di Oacar, Maria Antonietta e André) e Rocky Joe. Dopo laStella della Senna i occuperà di dare un volto a Remì, e alle gatte di Occhi di Gatto,

L’accuratezza storica è inferiore, ma infondo si tratta di opera di fantasia e di intrattenimento, quindi è un dettaglio che si perdona.

In 39 episodi, i protagonisti non solo dimostrano di saper cavalcare, tirare di spada, essere nobili non solo per blasone ma anche di cuore, ma c’è di più: le loro vicende si intrecciano con quelle della Reggia di Versailles ai tempi della Regina Maria Antonietta, che è anche lei raffigurata, sempre bionda con i lineamenti che ricordano la Maria Antonietta della Ikeda ma Pompadourizzata (ha gli occhietti cattivi). Per non parlare delle divisa che indossa il protagonista maschile di turno (uniforme rossa ocn tanto di croce e alamari sul petto). Inoltre il Cavallo della Stella della Senna è bianco come quello di Lady Oscar.

La prima puntata dell’anime La Stella della Senna venne tramessa sulle reti giapponesi per la prima volta il 4 aprile 1975. Il colpo di scena arriva arriva ancor prima che il cartone inizi.

“Vigilia della rivoluzione francese. Simone, una bellissima fanciulla cresciuta come figlia di fiorai, combatte con la spada sotto il nome di Stella della Senna. Tuttavia, la giovane è del tutto ignara di essere in realtà la sorella minore della regina Maria Antonietta”.

L’originalità della serie è nel punto di approdo: Oscar rinuncia al titolo e si schiera dalla parte del popolo, mentre la Stella della Senna scopre di avere sangue imperiale, si lancia contro il popolo per salvare sorella e nipotini. La nobile diventa popolana e la popolana nobile, i nemici di entrambe, di entrambe le estrazioni sociali sono semplicemente biechi.

L’analisi del messaggio sul ruolo femminile che la Stella dlla Senna e Lady Oscar incarnano è spiegata così meravigliosamente bene da Villari, che cito e vi metto il link per leggere tutto il suo articolo.

La storia si conclude quando Simone getta via per sempre la maschera, con la sua rinuncia (anzi, il rifiuto!) a prendere parte nel colossale processo di trasformazione della società rappresentato dalla Rivoluzione. La Stella della Senna, simbolo di libertà, muore per sempre, rimane Simone che d’ora in poi si limiterà ad accudire la propria nuova famiglia: apparentemente questo è l’unico ruolo possibile per una “semplice” donna.
Speculare la parabola di Oscar: costretta sin dall’adolescenza a vestire una maschera – quella del soldato – negando totalmente la propria femminilità per compiacere il padre e adempiere il ricoprire imposto per lei dalla società, la sua liberazione coincide con la piena accettazione del proprio essere donna, riconoscendo e ricambiando l’amore di André e spogliandosi dalle vesti militari. Ed è proprio dal momento che diviene pienamente donna che la protagonista può mettersi realmente in gioco, scegliere liberamente il proprio destino e abbracciare la causa in cui crede. Oscar muore da eroe e muore donna, di più: muore da eroe perché diviene realmente donna.

Alessandro Villari su Yamatovideo.com

Il collegamento così profondo fra questi personaggi ha ispirato la compagnia teatrale I Giocolieri delle Stelle di Viareggio a produrre e mettere in scena nel 2017 il musical: Una Spada per 3 Indimenticabili Rose. Le rose sono Oscar, la Stella della Senna e Maria Antonietta. Il destino teatrale non si discosta da quello originale.

Alla produzione teatrale, segue nel 2020, il fanfilm ”Due destini travolti dalla rivoluzione”, la storia di Lady Oscar e Maria Antonietta. l film e’ stato realizzato con la collaborazione del Club Scherma Viareggio per i duelli , la Società di Danza Viareggio e Versilia diretta da Maria Luisa Fava per i balli d’epoca, e Lorenzo Fiorentino per gli inediti Soundtrack.

Spero di poter intervistare presto I Giocolieri delle Stelle. Quando accadrà, aggiornerò questo post con il link).

Nella serie Pokemon, incontriamo nell’episodio 348 (numerazione giapponese) dal titolo La Battaglia dei Tag! Satoshi vs. Haruka!? Andy e Oscar che si amano e amano combattere insieme e vincere perché come diranno tenendosi per mano è l’amore che infondo conquista sempre tutto. L’episodio è stato trasmesso per la prima volta in Giappone il 15 aprile 2004.

Che sia un omaggio alla Ikeda è abbastanza chiaro, anche con il lieto fine che tutti speravano irrazionalmente di avere. Nel mondo dei Pokemon il lieto fine è possibile. Andy e Oscar sono i personaggi del giorno, una coppia che appare unicamente in questo episodio e destinata a non essere rivista nella serie. Più omaggio di così?

Una ventina di episodi prima de La Battaglia dei Tag! Satoshi vs. Haruka!?, gli autori dei Pokemon ci avevano fatto capire che agli autori Oscar François de Jarjayes piaceva e anche parecchio. Nell’episodio 323 (sempre numerazione giapponese) dal titolo Eneko e L’Aromaterapia! e veste il Team Rocket come i protagonisti dell’anime della Ikeda.

L’episodio è stato trasmesso per la prima volta in Giappone il 16 ottobre 2003 ed è stato forse una prova costume per l’episodio dove compaiono Andy e Oscar vestiti allo stesso modo.

Nel 2006 Lady Oscar diventa pachinko, una slot machine dove al posto di tirare una levetta, il giocatore inserisce della biglie in metallo che scendono verso i basso toccando pioli e barriere che fanno rimpallare la sfera da una parte all’altra. se la sfera casca verso il basso, la partira è persa, se la sfera esce la partita è vinta.

I teaser per queste slot erano fatti talmente bene da aver fatto sperare di vedere un reboot della serie, e invece…

Il progetto di una nuova Oscar c’è. Se ne parla da anni sia di un nuovo cartone sia di un nuovo live-action. Il primo live-action di Lady Oscar è del 1979 ed è una produzione nippo-francese che precede la messa in onda dell’anime, anche se sulle nostre reti è il film è successivo alla trasmissione dell’anime.

3 sono le cosi interessanti da segnalare:

  1. Il film è uno dei pochi girato interamente alla Reggia di Versailles, come Marie Antoinette della Coppola (2006), con ben diversi risultati.
  2. Lady Oscar bambina è Patsy Kensit (la vedete apparire al minuto 4:27 e scomparire al 6:23 in questo link, il film è fuori catalogo, credo per sempre e non me ne vogliano i fan di questa pellicola).
  3. Nel finale muore solo André (il destino crudele lo perseguita: anche nel film rimane povero, orfano e pure ucciso, non al petto, ma gli sparano alle spalle). Oscar lo cerca, incontra Rosalie e Bernard che fanno spallucce.

Personalmente credo che Oscar sia iniziata a mancare alla Ikeda nel momento stesso in cui decise di ucciderla. Successivamente alle Storie Gotiche, Ryoko Ikeda ha scritto e disegnato un manga, ambientato successivamente alla Rivoluzione Francese, intitolato Eroica, La Gloria di Napoleone, dove ridisegna Oscar e la inserisce con l’escamotage del flashback. Un quasi vero sequel. Rispetta le sue Rose, ma riesce a far riviverenella memoria la sua preferita, mai dimenticata.

Il primo numero esce nel 1986.

E sempre la Ikeda nel 2005 inizia a pubblicare un manga, Lady Oscar che altro non è che una parodia delle sue Rose, Lady Oscar Kids: 7 volumi che in realtà non hanno una vera e propria trama, ma raccontano in chiave umoristica.

Una Band Giapponese, I Versailles. splendida espressione della corrente Symphonic Metal e/o Power Metal Visual K è riuscita a far propri e riattualizzare in musica i temi espressi dal mondo della Ikeda.

Ammirali nel concerto tenuto nel 2012 dal titolo Chateau De Versailles ovvero il Castello di Versailles. Più chiaro di così?

Una cosa ho notato di tutti questi camei, cross.over, citazioni, tributi, omaggi: se prolungati distolgono l’attenzione dal vero protagonista della serie perché irrazionalmente ci fanno fare tutti un salto del tempo, riportandoci al 14 luglio, nella dimensione anime di Lady Oscar, dove tutti pregano che i fucilieri della Bastiglia abbiano i fucili caricati a salve.

André era morto, da un giorno appena, è vero, ma nella serie abbiamo visto che gli spasimanti a Oscar non mancavano, e poi Fersen era ancora vivo, e ppoi per la tisi forse si trovava una cura e poi, e poi? Poi colpi di fucile a ripetizione. na, due, 3 volte. E Fersen? Vedovo inconsolabile? Cosa fa fare a Fersen la Ikeda… (lo scrivo in un altro post)!

Per esempio, il tenente Oscar è giudicato negativamente dagli appassionati di Lupin, ma se facessimo una domanda alle fan di Lady Oscar, sapere che nell’universo attuale c’è posto per una Oscar, fa sicuramente piacere. e nel profondo sperano possa avere una miniserie dedicata.

E adesso ditemi: è morta veramente?

Ho scritto troppo? Leggi il nostro riassunto qui.

Se vuoi vedere tutta la seconda serie di Lupin dove trovi anche l’episodio con Lady Oscar, clicca qui

Se vuoi conoscere il tenente Oscar, clicca qui

Se vuoi vedere Lady Oscar messa in scena dalla Takarazuka Revue clicca qui

Se vuoi comprare le Greatest Hits de I Versailles

Ringrazio la mia famiglia per avermi fatto passare tutto il tempo che volevo a vedere anime e a non aver dato retta a tutti quei movimenti di genitori che nacquero nel nostro paese per bloccarli.

Ringrazio tutto il mondo della rete, italiano e non, i fandom di tutto il mondo che ho cosultato per cercare di fare un post il più completo possibile, anche se so benissimo che non lo è e forse mai lo sarà (manca tantissimo su Oscar nei manga).

Ringrazio te, che hai letto questo post. E a te chiedo, secondo te, è morta veramente?