Mother!

Mother!

  • Categoria dell'articolo:Drammi
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Una coppia vive una vita tranquilla: lei, mother, si occupa di rendere la sua casa perfetta, mentre lui, un poeta, cerca persone a sua immagine e somiglianza.

Un giorno arrivano ospiti e sono proprio come lui. A mother non piacciono, ma lui è deliziato. Gli ospiti sono invadenti e si moltiplicano, prima i figli, poi gli amici, poi una folla incontenibile che distrugge tutto e tutti, anche il figlio che fa la fine di un pop corn(prendetene e mangiate tutti).

Lui non si scompone: ha la folla che desiderava. Mother!, ormai sfinita, muore, sapendo che verrà sostituita.

Recensione

Mother! è una di quelle opere che potrebbe avere come sottotitolo:

The Biggest Marketing Fail of All Time.

Scrivo Marketing perché sicuramente il regista avrà convinto la produzione della bontà delle sue scelte (fare uscire il film senza un teaser o una chiave di interpretazione).

Se così fosse, avrebbe dovuto esserci una divisione marketing talmente forte da opporsi ad un suicidio di tale portata. Ma, purtroppo, non è stato così.

Non occorreva molto. Non occorrevano briciole di pane all’interno della pellicola (una scelta troppo proletaria per il sofisticatissimo Aronofsky). Occorreva solo un piccolo sottotitolo, in locandina, inserito sotto al titolo del film.

Io avrei semplicemente scritto:

E se il nostro pianeta fosse una donna e Dio un poeta o se il poeta fosse semplicemente un uomo?

Sulla locandina, con un font leggibile.

Credo fare un film che di fatto sia tutto un twist (che è la meraviglia che tutti sperano di vedere in un qualsiasi film) senza fare capire allo spettatore che sta assistendo ad un super mega twist dall’inizio alla fine, non è un puro atto di genialità, ma masochismo.

Cosa è il twist? Il twist è capovolgimento, sopresa, colpo di scena.

Mother! è un unico, grande , immenso colpo di scena. Senza avvertimento non lo avrei mai capito o apprezzato appieno.

La chiave di lettura è necessaria. E non ha senso andarla a cercare dopo che il film è stato visto.

Quando si degusta un buon vino, l’esperienza è sicuramente migliore quando il vino viene raccontato prima dal sommelier che ne descrive il bouquet, i profumi, il sapore in bocca. Dopo questa descrizione, la curiosità di sorseggiare il vino andando a giocare a fare il detective per individuare un sapore specifico o profumo particolare è ancora maggiore.

Caro Aronofsky, il problema è che a te non piace il vino!

Rincaro:

Caro Aronofsky, se hai una idea, obiettivamente geniale, perché decidi di renderla incomprensibile? Perché vuoi rinchiudere l’arte in una torre d’avorio?

L’idea di base di Mother! rimane geniale, come gli spunti di riflessione, teologici, esistenziali etici. L’ironia è che tutta questa genialità viene spazzata via dal genio del creatore stesso (in questo caso il regista).

Caro Aronofsky, se vuoi rinchiudere l’arte in una torre d’avorio, quindi lontano dalle masse, perché fai un film?

La genialità di Aronofsky diventa ottusità nel momento in cui, utilizzando uno strumento di comunicazione di massa, vuole rendere il messaggio contenuto del film incomprensibile.

Perché caro Aronofsky se fai cinema, vuoi sputare sul cinema?

Potrebbe essere come andare vedere un film in lingua straniera senza conoscerne la lingua e senza sottotitoli.

Alla fine, come in tutte le cose, ci voleva proprio poco. Una piccola frasetta sotto il titolo del film:

E se il nostro pianeta fosse una donna e Dio un poeta o se il poeta fosse semplicemente un uomo?

L’unica spiegazione che trovo è che Aronofsky si sia macchiato di un unico grande peccato, quello preferito da John Milton, la vanità.

Da 1 a 10?

6 e mezzo (il mezzo punto è per l’idea)

Guarda il trailer in lingua originale

Vedilo https://www.primevideo.com/detail/0J3T35788YQL69740YFJN8X9PR/ref

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